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Oggi l’ultimo saluto all’on. Agostinacchio

Un malore nel suo studio, un’inutile corsa in Ospedale, si è spento così, ieri, l’avvocato Paolo Agostinacchio, Allestita la camera ardente nel Comune, oggi le esequie nella Cattedrale di Foggia alle 17.

Prima consigliere comunale ad Ascoli Satriano, dov’era nato, e poi dal 1971 a Foggia, è stato Sindaco della Capitale daunia dal 1994 al 2004 e Parlamentare italiano per tre legislature (IX, XI, XII) cose che gli valsero, proprio per la riconosciuta qualità del suo impegno, l’onorificenza di Commendatore della Repubblica nel 1998. Storico esponente della destra, ma apprezzato persino dagli avversari per la sua coerenza, per la lucidità della sua visione politica e un garbo non solo istituzionale mai sopraffatto dalla passione, impossibile racchiudere in poche righe la sua vita spesa come poche al servizio della comunità e degli altri con raro rigore cristallino.

Impersonificazione perfetta del concetto di “Dio, Patria e Famiglia” lascia un vuoto incolmabile, ma a ricordarlo per sempre quello che ha fatto per la sua Città di elezione, a cominciare dalla sua Università resa indipendente nel 1999, ma senza dimenticare mai l’amore per la sua Città natìa. Non a caso questa immagine di apertura che vede un severo e misurato Agostinacchio invece visibilmente commosso «uno dei momenti più belli della mia vita» mentre riceve il prestigioso Premio Grifoni d’oro 2023 (v. BariSera del 16/08/2023) «per i suoi alti e riconosciuti meriti umani, sociali e politici». Neanche casuale, ma anzi fortemente voluta, la presenza del Sottosegretario alla Cultura ed ex collega Vittorio Sgarbi «eravamo vicini di ufficio perché entrambi Sottosegretari a Roma» nonché l’artefice del successo universale – è proprio il caso di dirlo – di questi inarrivabili capolavori da lui portati in esposizione all’Expo di Milano del 2015.

In chiosa anche un ricordo personale, proprio a certificare la rara capacità pragmatica dell’on Agostinacchio e il suo amore per Foggia: e cioè quando, nel 2000, venuta meno la Puglia e unica Regione del Sud ad essere esclusa dal rinato Festival di Napoli, è bastata una telefonata di soli 5 minuti con lui per permettere, dall’allora ancora in completamento Teatro Giordano, il collegamento via satellite di Rete 4 che mandò in giro per tutti i principali Paesi del Mondo, e anche in più repliche, una splendida “cartolina” della Capitale del Tavoliere al posto di quella della rinunciataria Bari dell’ultimo minuto. Alla sua famiglia, dunque, tutti i sensi del nostro più vivo cordoglio. unitamente a quello della redazione tutta.

Enrico Tedeschi

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