Principale Politica Diritti & Lavoro L’organizzazione del lavoro che uccide

L’organizzazione del lavoro che uccide

Il Presidente della Repubblica Mattarella, nel commemorare a distanza di un anno la strage di cinque operai manutentori delle Ferrovie di Stato, avvenuta a Brandizzo il 31 agosto del 2023, ha sostenuto giustamente che gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa alla coscienza collettiva e che svolgere una attività che concorra alla crescita ed al progresso materia e spirituale della Società, non deve implicare rischi per l’integrità per gli individui.

Ma qual è la realtà nei loghi di lavoro in Italia ? LO DICONO  DATI DELL’INAIL:

I dati forniti dall’INAIL sugli infortuni sul lavoro al 31 luglio 2024 (esclusi quelli in itinere)   sono gravi ed impressionanti : 226.652 uomini, 124.171 donne con un totale di 350.823 infortuni con un incremento dell’1,83% . I morti sul lavoro nello stesso periodo gennaio luglio 224 , sono stati 577 con un incremento di omicidi sul lavoro del 3,2% (18 in più rispetto a 2023), con una media di 82 morti sul lavoro ogni mese. Ma secondo l’Osservatorio di Bologna nei primi 7 mesi del 2024 , morti sono stati 674. I lavoratori stranieri morti per “incidente sul lavoro” sono stati 102 che segnano il triplo delle morti rispetto ai quelle dei lavoratori Italiani  occupati.

Negli ultimi 15 anni (2008-2023) i morti complessivi sono stati 21.050.

Nel 2023 le vittime sul lavoro sono state 1485. La media di un omicidio sul lavoro  ogni 6 ore.  Fra questi, il 37% sono lavoratori in nero, in maggioranza stranieri a cui il governo ha negato il permesso di soggiorno considerandoli “clandestini” senza nessun diritto , ma rimasti tutti in Italia in quanto  non esistono accordi con i Paesi di provenienza per poterli rimpatriarli. Sono quindi persone  alla mercede di padroni senza scrupoli e  Caporali .

Non basta quindi il giusto richiamo del Presidente al governo ed alle parti sociali a rendere effettivo il diritto inalienabile alla salute stabilito dalla costituzione, quando contemporaneamente  il governo e gli imprenditori fano l’esatto contrario :

Il 4 aprile 2023 è stato approvato il Codice Appalti voluto dal Governo Meloni/Salvini , con il quale introduce “subappalto a cascata”.

Ciò significa che una azienda che vince un appalto lo può subappaltare (in parte o tutto) ad altre aziende al massimo ribasso, con “l’azienda madre” che si fa pagare senza fare niente (in modo speculativo) scaricandone i costi in termini di mancanza sicurezza sul lavoro , mancanza di formazione, informazione ed addestramento dei lavoratori. con  poter aumentare la quota di appalti che saranno dati per affidamento.

Lo stesso governo la Ministra del Lavoro Marina Calderone che in precedenza svolgeva l’attività di consulente delle imprese private,  ha fornito alcuni dati assai significativi sulla realtà che viviamo oggi in Italia.

Nelle indagini effettuate dagli ispettori dell’INL, INAIL, INPS. È emerso  che il tasso di irregolarità con l aziende fuorilegge, è del  76,48%. (3 aziende su 4 sono fori legge) . Gli ispettorati hanno anche rilevato che il 70% dei morti in edilizia è fatto di lavoratori precari in subappalto.

Da notare che  nel territorio di Torino (area metropolitana) dove c’è stata la strage d Brandizzo, ci sono 236.000 imprese  con 95 Ispettori del Lavoro con la possibilità che una azienda venga controllata solo ogni 6,5 anni.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha 2.580 dipendenti d cui : 300 sono funzionari amministrativi, 1.174 ispettori tecnici, 900 Ispettori del lavoro 75 funzionari statistici ed informatici. A questi vanno aggiunti 900 ispettori dell’Inps che si occupano solo delle aziende che fanno lavorare a nero o con contributi assicurativi inferiori alle ore lavorate, e circa 240 Ispettori dell’INAL

 Ma servirebbero ulteriori 20.000 Ispettori necessari ai controlli.  Il governo Meloni  nel mese di luglio 2024  ha annunciato che ne avrebbe fatti assumere 1.600 del tutto insufficienti, ma allo stato attuale  Settembre 2024 ne sono stati assunti 6.

Credo però che la grave problematica degli infortuni e morti sul lavoro non potrà mai essere risolta attraverso più ispezioni per due motivi:

  • L’ultimo governo Berlusconi nel 2010 , ha depenalizzato il Testo Unico sulla Sicurezza ed i datori di lavoro o i loro preposti , non rischiano la galera ma solo una multa per cui le imprese preferiscono non investire nelle prevenzione e sicurezza o addirittura togliere dispositivi di scurezza per incrementare i ritmi di lavoro ed i loro  profitti , sapendo che è più convenente  pagare una eventuale improbabile multa . Inoltre  il governo sino ad oggi,  si è detto contrario all’introduzione nella legislazione italiana del penale attraverso il  “reato di omicidio sul lavoro” richiesto dalla CGIL.
  • Credo che non sarà mai possibile risolvere la mattanza delle morti sul lavoro se non rivalutiamo e viene imposta la soggettività dei lavoratori nel decidere cosa produrre, come e con quale organizzazione del lavoro produrre per cosa . Occorre capire che In Italia sono “mosche bianche” gli imprenditori che fanno il proprio mestiere rischiando i propri capitali nella innovazione di processo e di prodotto nonché   nella prevenzione e sicurezza del lavoro.   Essi preferiscono ridurre il costo del lavoro per unità di prodotto sfruttando al massimo i propri dipendenti e gli impianti ed investire i propri capitali in attività speculative finanziarie, considerate più redditizie.
  • Quindi, di fatto, gli infortuni, gli omicidi e  le stragi sul lavoro , sono volute dalle scelte imprenditoriali e pianificate dall’organizzazione capitalista del lavoro .Penso allora   che sia sbagliato  delegare tutto alle possibili modifiche legislative ed  ai controlli ispettivi  .

 Penso anche   che l’individuazione dei rischi attraverso l’incontro annuo tra le RLS, il responsabile alla sicurezza dell’impresa, il medico competente e il datore di lavoro, non serva a niente, in quanto manca la soggettività operaia ed il mandato vertenziale a risolvere i problemi, e molto spesso le RLS sono subordinate alle posizioni degli altri soggetti ( RSPP, Medico competente, AD o Datore di lavoro)  tutti rappresentanti dell’azienda,  soprattutto nelle aziende con lavoratori in appalto e subappalto.

ALLORA COSA FARE ?

Gli aspetti fondamentali della causa delle morti sono questi:

  1. la maggioranza dei datori di lavoro ( anche se non tutti) pensano che la prevenzione e sicurezza sul lavoro sia un costo che vada ridotto al minimo… quindi fanno  fare la valutazione dei rischi come previsto dalla normativa “Testo Unico Sulla Sicurezza”, sulla carta,  in termini burocratici senza interventi tesi a prevenire gli incidenti  e  spesso per incrementare la produzione tolgono anche i dispositivi di sicurezza esistenti;
  2. cercano di incrementare carichi e ritmi di lavoro, far fare ore di straordinario per non assumere nuovo personale;
  3. non fanno formazione, informazione ed addestramento dei lavoratori in modo …. e  soprattutto nelle piccole imprese, non solo non fanno prevenzione sui macchinari, ma spesso non danno nemmeno i Dispositivi di Sicurezza Individuale, tanto che dai controlli fatti emerge che il 76% delle aziende non sono in regola ;
  4. Il lavoro è stato frantumato in termini legislativi anche dall’ultima legge sugli appalti, voluta da Draghi, mentre a Salvini non basta    che  le aziende “madri”, che possono dare in appalto e subappalto attività  lavorative con gare al massimo risparmio e sta per fare una nuova  legge per frantumare ancor più il lavoro;
  5. In Italia ci sono circa 800 contratti pirata : cioè, non essendoci una legge sulla rappresentanza e rappresentatività dei lavoratori, le aziende fanno costituire sindacati di comodo dei lavoratori e con loro fanno contratti nazionali con salari e normative  capestro che dopo applicano ai propri dipendenti;

In questo contesto     le cause    degli “omicidi bianchi” sono  il fenomeno  di un  sistema economico patologico, illecito, cinico, incostituzionale del neoliberismo.

Per combattere i massacri  che stanno  avvenendo nei luoghi di lavoro oltre a cambiare completamente il sistema legislativo sopra menzionato   ,  abrogando  anche la legge Iobs Act e la legge n. 30 , la legge sugli appalti, i contratti pirata… è  necessario anche e soprattutto un’azione sindacale  straordinaria diretta e coordinata , con :

  • una diffusa iniziativa di lotta sui luoghi di lavoro che, da una parte, deve creare una nuova cultura di rifiuto di ogni lavoro a rischio da parte di chi lavora, sviluppando una contrattazione continua giornaliera da parte delle OO.SS.  RSU/RLS su tutta l’organizzazione del lavoro…;
  • una diffusa iniziativa di lotta a livello generale sulle cose sopra elencate …con   il sindacato che deve uscire dalla difensiva per tornare alle “radici della Contrattazione” del come e del per cosa si lavora;
  • Occorre tornare nelle aziende e ripartire come facevamo  negli anni 70,  dalle indagini sulla soggettività operaia in merito ai rischi esistenti, per  tornare a  contrattare  tutta l’organizzazione del lavoro andando a decidere come si lavora, con quale sicurezza, con quanti organici con quali orari , per cosa si lavora, con quali investimenti.

Umberto Franchi ex Segretario Gen. FIOM Provincia di LUCCA e Responsabile della FIOM TOSCANA

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