Abbiamo intervistato l’avvocato Anna Losurdo, Consigliera nazionale forense, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni al fine di contribuire alla soluzione della scandalosa situazione del Tribunale penale di Bari.
“La drammatica situazione della giustizia penale a Bari è la prova, qualora ce ne fosse bisogno, che non si deve abbassare la guardia sull’arretramento delle garanzie, che la crescita non è fatta solo di PIL, che uno stato democratico non può non essere in grado di garantire l’effettivo esercizio della giurisdizione, che il risparmio e i tagli non sono l’approccio giusto se si ha a che fare con i diritti primari.
Le Avvocate e gli Avvocati baresi sono profondamente feriti per ciò che sta accadendo al Palagiustizia penale, feriti come cittadini italiani e pugliesi e feriti come Avvocati: la giurisdizione è un diritto primario e siamo di fronte alla incapacità dello Stato di assicurarla nel distretto di Bari.
Però il problema non è più solo della impossibilità di assicurare la giurisdizione a Bari; il problema riguarda l’esercizio della giurisdizione in Italia; non riguarda gli avvocati penalisti ma tutti gli Avvocati; non i magistrati del penale e i PM ma la magistratura italiana.
E la soluzione non può che essere trovata dal Ministero: con una sede ponte, con un commissario straordinario, con le istituzioni forensi e della magistratura a sorvegliare chi opera.
La tendopoli giudiziaria è la plastica rappresentazione della necessità di stanziare fondi per l’edilizia giudiziaria oltre che per attrezzature e per il personale e della sconfitta di chi per oltre un decennio non ha operato.
È terminata la stagione dei tagli indiscriminati effettuati in nome di risparmio e di efficienza che si sono rivelati inesistenti.
La soppressione dei presidi sul territorio, le tentazioni di snaturare il ruolo della giurisdizione e di arretrare le garanzie processuali si sono rivelate un approccio fallimentare per il riordino e l’efficienza della struttura giudiziaria
La giurisdizione è uno dei fondamenti irrinunciabili dello stato democratico
È indispensabile restituire al distretto di Bari e all’Italia il luogo dove amministrare la giustizia penale (sebbene la situazione per il civile non sia incoraggiante) nel rispetto dei criteri di civiltà, di sicurezza per i lavoratori e per i cittadini.
Avvocati e magistrati, compartecipi della giurisdizione, sono ben consapevoli dei rispettivi compiti svolti ma a ciò corrisponde l’annosa assenza degli enti locali che per anni hanno sottovalutato la questione della edilizia giudiziaria a Bari che ora è esplosa in tutta la sua gravità.
L’avvocato Anna losurdo, Consigliera nazionale forense
Servono interventi immediati: per ripristinare lo svolgimento normale e ordinato delle udienze e dell’attività di cancelleria e la ripresa dell’amministrazione della giustizia penale
Serve accelerare tutte le procedure volte alla realizzazione della cittadella della giustizia così come individuata nei mesi scorsi dal ministero e dal Comune di Bari.
Pesa il silenzio e l’assenza dei politici, che forse non sanno ancora cosa dire e cosa fare: non erano al corteo lunedì; non erano all’assemblea di martedì:
C’erano invece gli Avvocati, i magistrati, i dipendenti.
Le tende sono uno spettacolo vergognoso, è vero, indegno per il nostro paese e per la nostra democrazia: ma è bene che restino li per il tempo necessario a reperire e ad allestire una sede degna ad ospitare uffici e aule di udienza mentre si costruisce finalmente la sede definitiva degli uffici giudiziari baresi
C’è un doppio rischio, però con le tendopoli; il primo, come per le emergenze post terremoto che piano piano scompaiono dalle pagine web e cartacee dei mezzi di informazione; il secondo, che presto attraggano l’attenzione delle testate straniere: allora si che la rappresentazione dell’Italia all’estero rischierà di essere davvero compromessa in Europa e fuori.
Infine, un altro alto rischio che di questa situazione, con tutte le difficoltà rinvenientienti dalla amministrazione della giustizia, lo svolgimento delle indagini, gli inevitabili ritardi e i rinvii, si giovi la malavita che opera sul territorio .
E allora no, non è una questione barese”
Enzo Varricchio – Federica Di Mantova