Al termine del concerto osservazioni al telescopio della Società astronomica pugliese
Otto violoncelli guidati dal «Jimi Hendrix» dello strumento. Il virtuoso dell’archetto Giovanni Sollima incontra l’ApuliaCelloSoloists nel Parco Localzo di Rutigliano, giovedì 19 luglio (ore 21), per il festival Note di Notte diretto da Luciano Tarantino, che è musicista dell’ensemble pugliese ispirato dallo stesso Sollima nel quale suonano anche Giovanni Astorino, Giuseppe Carabellese, Fabio De Leonardis, Tiziana Di Giuseppe, Gaetano Simone e Francesco Tanzi. E dalla star del violoncello dopo il concerto si passerà alle stelle del firmamento, con le osservazioni al telescopio della Società astronomica pugliese.
Il programma prevede l’esecuzione di musiche di Sollima, Cirri, Chopin, Elgar, Boccherini e Rossini, ma anche brani della tradizione armena, salentina, brasiliana e dei Nirvana, gruppo simbolo del grunge, per un percorso trasversale nella storia della musica. Punto di sintesi tra accademia e musiche alternative, Sollima ha cambiato il modo di intendere il violoncello, strumento che tra le sue mani è diventato borderline. È, infatti, celebre l’etichetta affibbiatagli dal premio Pulitzer, Justin Davidson, che lo ha ribattezzato, per l’appunto, il «Jimi Hendrix del violoncello», definizione nella quale Sollima si riconosce pienamente.
Inoltre, durante il concerto verrà toccato l’universo dei compositori pugliesi, anche oriundi e d’adozione. L’appuntamento di Rutigliano è, infatti, inserito nel tour di presentazione dell’omonimo progetto discografico ApuliaCelloSoloists appena uscito per l’etichetta molfettese Digressione Music e vincitore del bando Puglia Sounds Record. Il risultato è un viaggio musicale diacronico che percorre in lungo e in largo la Puglia con la voce del violoncello declinata in tutti i suoi registri. L’ascolto spazia dal fraseggio barocco di Pietro Migali a tre differenti anime liriche rappresentate da Mercadante, Giordano e Van Westerhout, che evocano la voce umana imitandone la liricità, per passare poi attraverso i contemporanei Cellaro e Piazzolla e giungere ai brani originali firmati dallo stesso Sollima ed ispirati alle pizziche e alle tarantelle che rimandano all’esperienza del violoncellista palermitano come maestro concertatore della Notte della Taranta. Allo stesso modo non mancano un omaggio a Nino Rota, che pur non essendo pugliese d’origine fu legato a Bari per molti anni, e uno sguardo verso la tradizione delle bande con Piantoni e D’Ascoli.