Pensando solo a se stessi e non ad altre squadre e ad altre gare, un Bari in forma fisicamente e psicologicamente è sceso in campo, oggi, contro la temibile Nocerina (i cui tifosi molossi erano partiti per “sbranare” i biancorossi), dalla cui partita Cornacchini voleva l’ennesimo lasciapassare per poter aggiungere fieno alla propria cascina inviolabile e soprattutto per allungare il passo.
Incontrare un avversario con il pedigree di nove vittorie e tre pareggi, ma soprattutto dopo la vittoria perentoria di Gela (oggi regolarmente in campo a Torre del Greco), una squadra forte al pari della Nocerina che è lì, lassù, in classifica anch’essa con uno score ragguardevole, erano motivi validi per continuare a cavalcare l’onda positiva anche perché, come spesso ha sancito il campo, per il Bari la conquista della promozione è tutt’altro che facile.
Senza Brienza, infortunato alla caviglia (per fortuna si tratta solo di una distorsione senza traumi al seguito), Cornacchini ha dovuto cambiare qualcosa per cercare di battere i molossi di Nocera Inferiore, senza l’assillo di cercare un bomber da venti gol, in quanto questo Bari sta dimostrando che non esiste un bomber goleador ma un po’ tutti sono deputati ad andare a segno, un motivo in più per dare meno riferimenti agli avversari anche perché l’importante è far gol non chi lo fa.
Viscido ha adottato il consueto 3-5-2, che in realtà si mostra con un abbottonatissimo 5-3-2, con Feola in porta, Vuolo, Caso e Salto Lomba in difesa, Odierna, Ruggiero, De Feo, Cardone e Festa a centrocampo, Simonetti e Cioffi in attacco.
Senza Ciccio Brienza ma col lieto ritorno di Aloisi, Cornacchini ha dovuto dare di necessità virtù studiando un modulo ad hoc mandando in campo un 4-4-2. Dunque il Bari è sceso in campo con Neglia e Simeri in avanti a dar fastidio ai molossi, Marfella, ovviamente, in porta, Turi, Di Cesare, Mattera e Nannini in difesa, Piovanello e Floriano ali esterne con Hamlili e Bolzoni a centrocampo.
Un Bari uragano. Devastante. Una partita come non la si vedeva da tempo immemore. Una squadra – il Bari – che dopo il primo gol, ha lasciato il gioco agli avversari risultando devastante in contropiede come un rullo compressore sbranando letteralmente i rossoneri che in difesa hanno avuto non pochi problemi. Chi di fiera ferisce, di fiera perisce, insomma.
Pronti via, passa meno di un minuto e azione di contropiedi Floriano, da solo smarcato da Piovanello, oggi in gran spolvero, ha percorso 45 metri palla al piede, ha dribblato il portiere a porta vuota ha messo in rete.
La Nocerina, ovviamente, e fisiologicamente, ha provato a reagire con qualche azione dall’esterno soprattutto su un cross che ha danzato su tutta l’area piccola senza nessun rossonero pronto a deviare in gol. Ma oltre a qualche timido tiro n porta e tanti altri finiti lontanissimo da Marfella, non hanno combinato granché.
E allora Piovanelo, al 16′, ha raddoppiato, servito da Floriano, con un gol fotocopia al primo, aggirando il portiere.
Le maglie si sono allargate ed il Bari che, ordinato in difesa a respingere gli attacchi, non ha rinunciato allo spettacolo giocando verticalmente e sulle fasce smarcando sempre i suoi attaccanti.
E su una giocata campana, al 23′, l’arbitro ha concesso un calcio di rigore per un fallo di Marfella su Simonetti, rigore parato dallo sesso numero uno biancorosso con un tuffo a deviare il pallone: poteva essere un gol che, se realizzato, avrebbe dato coraggio alla Nocerina riaprendo la gara.
Ciononostante i molossi non si sono mai arresi dimostrando di giocare senza particolari timori riverenziali avanzando il baricentro e costringendo il Bari nella propria metà campo lasciandogli autostrade in contropiede.
Poi ancora Bari con Simeri che ha ricevuto il pallone a Floriano, si è girato tirando un bolide che ha superato di poco la traversa.
La Nocerina ha continuato a giocare ed il Bari ha continuato a provarci in contropiede rendendosi sempre pericoloso non dando respiro alla propria difesa.
Simeri, poi, pur senza segnare, ha messo la sigla sull’apoteosi: defilandosi sulla destra ha crossato al centro dove Di Cesare, che si era portato in avanti dopo aver raggirato un difensore, ha spinto in rete siglando il 3-0. Ma è stato lui il mattatore della gara, molto generoso e molto sfortunato, dal momento che è andato vicino al gol in numerose occasioni e giocando di sponda per i compagni. Insomma una gran partita la sua pur senza segnare.
Il secondo tempo non è cambiato rispetto al primo: la Nocerina alla ricerca vana del gol per aprire la gara, ed il Bari in contropiede a far molto male anche se i campani hanno dato l’idea di giocare meno brillantemente.
E’ uscito Neglia per Bollino e la mossa si è mostrata particolarmente azzeccata dal momento che al 24′ proprio il fantasista, che avrebbe dovuto prendere il posto di Brienza, con un gran tiro ha siglato il 4-0.
C’è stata la possibilità di far continuare a divertire il pubblico col Bari vicino al quinto gol con Simeri su un paio di occasioni.
E allora sono entrati Feola, Liguori, Cacioli e Pozzebon per far riposare Neglia, Bolzoni, Di Cesare e Hamlili e la gara non ha cambiato volto, anzi, è stato sempre il Bari a produrre occasioni su occasioni grazie, anche, alla manovra lenta ed evidentemente stanca della Nocerina che ha mollato sul finale.
Una gara vinta senza storie, dunque, che fa mantenere il primato, con la Turris che, con la perentoria vittoria sul Gela, segue pericolosamente a sei punti.
Massimo Longo