Saviano attacca Salvini sul caso Spataro. E per farlo sceglie la sua pagina Facebook. “Il Procuratore della Repubblica di Torino”, scrive in un post, riassumendo l’intera vicenda, “dice che il ministro degli Interni, a causa della sua ossessione per la comunicazione, rischia di mandare all’aria un’importante operazione giudiziaria. Salvini ha fatto un tweet mentre erano in corso degli arresti e, a quanto pare, qualcuno è riuscito a sottrarsi alla cattura”. “Alla legittima e motivata reprimenda di Spataro, Salvini risponde con una nota scomposta: “Si candidi. Vada in pensione ‘.
Salvini, come è solito fare, non avendo conoscenze e argomenti, consapevole di aver fatto una enorme cazzata, invita al linciaggio, questa volta del procuratore Spataro. È il caso che il Consiglio Superiore della Magistratura si faccia sentire per difendere l’autonomia del potere giudiziario dagli assalti di un esecutivo tanto sgangherato quanto pericoloso”. “Analizzando ciò che è accaduto”, si interroga lo scrittore, “siamo o no legittimati a dire che, spente le luci della ipercomunicazione (a spese nostre), Salvini sia il ministro più scarso del Governo? Uno che parla a vanvera di tutto, capendo molto poco finanche di ciò che dice?”. “La saggezza popolare insegna che è dei fessi che bisogna aver paura” conclude con amarezza, esprimendo la sua “solidarietà e vicinanza ad Armando Spataro, uomo e magistrato di spessore, che – auspica – non si lascerà intimorire da un potere reso ridicolo dalla sua stessa idiozia”.