Bari “Stairway to Heaven”. Il Bari continua la sua scalata verso il Paradiso scappando sempre di più in classifica espugnando il San Ciro di Pozzuoli senza soffrire più di tanto, una vittoria del gruppo che ancora una volta dà un ennesimo segnale al campionato.
Nell’ennesima sfida surreale contro una squadra – stavolta campana – che contro il Bari si giocava la partita della vita (e che chissà quando la rincontrerà di nuovo), alle pendici del Vesuvio, con un odor di sfogliatelle calde napoletane che si irradiava per l’aria, il Bari era chiamato a proseguire il suo cammino sul campo del Portici, squadra dignitosa che campeggia a centro classifica con l’obiettivo di una salvezza tranquilla e, chissà, con quello di provare a finire il campionato nella griglia dei playoff. E, al cospetto di questo Bari, è sembrata davvero poca roba ma, chissà, può darsi che con le sue dirette concorrenti mostrerà di essere più competitivo.
E dopo una settimana passata in serenità senza particolari problemi, anzi, con l’aggiunta di due nuovi rinforzi, oggi convocati e messi in campo, Bianchi e Iadaresta, che aggiungono qualità in difesa e centimetri in attacco, senza Brienza rimasto a Bari quasi pronto per rientrare nel gruppo e, soprattutto, senza Pozzebon fermatosi per una improvvisa distorsione alla caviglia nell’allenamento di rifinitura dell’altro ieri, con Bolzoni febbricitante, Cornacchini è arrivato fin qui con l’intenzione di espugnare anche questo ostacolo, forte di una rosa ampia e variegata capace di sopperire a qualche difficoltà come quelle di oggi, giocatori che non possono essere considerate alternative ma in grado di fare la differenza.
Sicché il Bari anche oggi ha proseguito la sua scalata verso il cielo complice le sconfitte della Turrris e della Nocerina, non badando a chi le sta dietro, ma pensando solo a se stesso con la consapevolezza di essere una squadra forte e da battere.
Un Bari “bor to run”, per dirla alla Springsteen che fa il verso ai Led Zeppelin, “condannato” a correre per cercare di abbandonare per sempre questa categoria difficile.
Si continua, dunque, con il solito spartito: gol e gioco, maturità ma soprattutto punti in cascina superando l’esame Portici dimostrando di fare davvero sul serio. Una vittoria lineare, cristallina, con un risultato mai messo in discussione. Insomma si tratta della classica vittoria da grande squadra, una squadra ancora imbattuta che fa bottino al cospetto di un avversario modesto, non per questo da sottovalutare.
Nonostante le suddette assenze e qualche giocatore fuori forma, si è vista concretezza offensiva ed una fase difensiva efficace, soprattutto nei tempi dove c’era da soffrire (non più di tanto, in realtà) contro una squadra di carattere come si è dimostrato il Portici. Senza dimenticare l’organizzazione tattica, la conferma dei giovani, i cambi giusti effettuati, e l’azzeccato turnover di Cornacchini in vista dell’altro match di mercoledì contro il Troina. Insomma, un ennesimo segnale alla Turris e compagnia bella, una dimostrazione di forza che toglie, teoricamente, ogni velleità alle inseguitrici.
Fuori, dunque, Brienza, Cornacchini fa delle scelte ben precise mandando in campo il 4-4-2 con Marfella in porta, Nannini, Turi, Di Cesare e Cacioli, referito a Mattera, in difesa, Piovanello, Hamlili, Feola e Floriano a centrocampo, Neglia e Simeri in avanti.
Match vivo zeppo di occasioni per il Bari al cospetto di un Portici poco incisivo ma ben attento a contenere le sfuriate baresi soprattutto sulle fasce dove Nannini e Turi hanno avuto sempre difficoltà nel fluidificare e, come contro la Nocerina, è il Bari a passare subito in vantaggio, al 3′, con Simeri che di testa trova il gol.
La supremazia del Bari si vede e con essa anche la qualità e la tattica nonostante qualche tentativo timido porticese di mettere il muso in avanti. Ancora un tiro di Simeri salvato dal portiere sulla linea, poi ancora Bari con Di Cesare che da solo di fronte alla porta vuota, si fa schermare da Antico su un cross d Cacioli. Poi è la volta di Piovanello, tutto solo servito da Simeri, che arriva davanti al portiere e mette il pallone alto: ennesima occasione gol. Ancora tanto Bari e ancora Piovanello vicino al gol quando da centrocampo vince un dribbling involandosi verso la porta, ma quando tenta di smarcare Simeri, Antico devia il pallone quel tanto che basta per sventare la minaccia. Insomma un primo tempo tutto del Bari che marca il territorio e che prepara il terreno verso il secondo tempo.
E anche in questa frazione è sempre il Bari ad aprire le danze con Cacioli servito da Neglia dal fondo, con un netto colpo di testa che si infila dietro Antico. E poi ancora Neglia involatasi da solo che segna il 3-0. Poi i cambi che tendono ad alleggerire la tensione e a chiudere meglio la difesa in previsione di un forcing porticese che, in effetti, c’è stato dopo il tre a zero e che si è sintetizzato da due nitide occasioni a distanza di pochi secondi l’una dall’altra, occasioni procuratesi da Nappo e Carrafiello, da soli davanti a Marfella, occasioni gettare all’ortica. Ma poi nulla più. Solo accademia per il Bari che senza soffrire, ha portato a casa i tre punti che lo consolidano in classifica con ben nove punti di distacco dalla seconda.
Si replica mercoledì al San Nicola contro la squadra che, ad inizio torneo, è stata oggetto di ilarità da parte dei tifosi baresi che, non appena saputo che il Troina sarebbe stato un avversario del Bari, hanno fatto girare il simpatico refrain “ma tu stiv a Bari Troina?”, mutuato dal più celebre “ma tu stav a Bari Cittadella”, quando il Bari era in serie B. E nonostante l’orario disgraziato ed il giorno di lavoro, toccherà ai tifosi dimostrare che, in fondo, a Bari Troina c’erano.
Massimo Longo