Lo stress è la risposta adattiva che il nostro sistema invia di fronte alle difficoltà e alle situazioni critiche. Il termine è stato coniato già nel Seicento dallo scienziato inglese Robert Hooke che faceva riferimento alla capacità di certi materiali elastici di resistere alla torsione. Il nostro organismo si comporta proprio come un materiale elastico, resiste ai cambiamenti, alle ritorsioni, alle crisi e si modella e ristruttura spesso e volentieri in maniera creativa. Di fronte ad una situazione stressante spetta a noi decidere se “lottare” o “fuggire”. Esiste sia una forma di stress negativa chiamata distress che porta all’esaurimento che una positiva eustress che è fonte di risorse e stimoli creativi.
A partire dal 2004 l’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza dello stress correlato al lavoro. Dal 2011 è entrata in vigore anche in Italia una normativa vigente all’interno delle aziende. E’ stato imposto l’obbligo di vigilare sui livelli di stress negativo che possono compromettere la salute dei lavoratori. Lo stress correlato al lavoro è definito come una condizione accompagnata da disturbi fisici e/o disagio psicologico e sociale. Essa deriva dall’incapacità di un individuo di adattarsi all’ambiente aziendale che non corrisponde alle sue aspettative ed esigenze. Un impiegato su tre soffre di stress perché si sente oberato di lavoro, non riesce a rispettare le scadenze e i tempi di consegna, subisce mobbing dai superiori e dai colleghi.
L’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha delineato che lo stress è una delle cause che porta all’assenteismo e persino alla perdita del lavoro. I sintomi accusati più frequentemente sono:
- emicrania, cattiva digestione, dolori muscolari;
- disturbi al sonno, affaticamento;
- mancanza di appetito, abuso di farmaci, tabacco e alcol;
- perdita di concentrazione, minore autostima, vulnerabilità.
Questi sintomi possono sfociare in vere e proprie malattie croniche come depressione, malattie cardio- vascolari. La maggior parte dei sintomi dello stress correlato al lavoro dà vita alla “sindrome dell’iceberg” ossia il disagio del lavoratore stressato difficilmente emerge in superficie ma scava nel profondo e non è facilmente identificabile e catalogabile. Lo stress correlato al lavoro è un problema da non sottovalutare.
Frances Key grande coach a livello internazionale esperto in gestione del tempo e dello stress ci fornisce dei consigli utili per affrontare questa condizione:
1)parlare del problema: non bisogna chiudersi in se stessi, confrontarsi con familiari, amici e gli stessi colleghi serve per acquisire consapevolezza dei rischi che si corre;
2) avanzare dei suggerimenti positivi: essere propositivi significa aver acquisito già consapevolezza del problema e soprattutto è il segnale che si vuole agire e non continuare a subire passivamente;
4) incoraggiare l’azienda ad affrontare i test di valutazione dello stress da lavoro presenti nella normativa vigente: spiegare i vantaggi di un buono stato di salute e sicurezza;
5) tenere d’occhio l’equilibrio tra lavoro e vita privata: cura il fisico, fatti valere quando è necessario e non perdere mai il controllo della situazione. Concedersi delle pause è proficuo;
6) creati la tua riserva personale: dedicati ad attività di svago equilibratrici che ti fanno stare bene e ti ricaricano.
Mariangela Cutrone