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ONU ha votato una moratoria della pena di morte

L’Assemblea Generale dell’ONU ha votato una risoluzione per una moratoria della pena di morte

L’Assemblea Generale dell’ONU ha votato una risoluzione per una moratoria della pena di morte Maeci
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in seduta Plenaria, ha adottato il 17 dicembre a New York la settima Risoluzione per una moratoria universale della pena di morte, promossa ogni due anni da un gruppo di Paesi, fra i quali l’Italia è sempre stata in prima linea. La Risoluzione ha ricevuto quest’anno 121 voti a favore, superiori ai 117 del 2016 e mai ottenuti prima.

Secondo il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, “Questo voto dell’ONU conferma un profondo convincimento italiano: è possibile lavorare affinché nel mondo non si ricorra più alla pena di morte, quale sanzione suprema e presunto deterrente. Il segnale che la Comunità Internazionale ha dato con questa ulteriore Risoluzione è molto importante, perché reitera la volontà di procedere in questa direzione anche in un’epoca di forti tensioni e violenze. L’Italia coltiva l’eredità lungimirante di Cesare Beccaria e continuerà a impegnarsi per convincere sempre più Paesi a sospendere le esecuzioni capitali”.

Il testo della Risoluzione ONU presenta alcune positive e significative modifiche rispetto a quello del 2016, che ne rafforzano il valore. In particolare: la necessità di garantire che la pena di morte non sia mai decisa in maniera discriminatoria; l’obbligatorietà dell’assistenza legale a tutti coloro che rischiano una condanna capitale; il netto richiamo ai governi di esaminare la possibilità di rimuovere dai rispettivi ordinamenti giuridici nazionali l’applicazione obbligatoria della pena capitale.

Il significativo risultato all’ONU corona l’azione della Farnesina e dell’intera rete diplomatica. Fondamentale è stata anche collaborazione con le organizzazioni della società civile, in particolare con Amnesty International, la Comunità di Sant’Egidio e l’associazione Nessuno tocchi Caino, che fanno parte della “Task Force MAECI-società civile sulla pena di morte”.

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