Principale Ambiente, Natura & Salute Legge di stabilità: annullamento comma 374 bis

Legge di stabilità: annullamento comma 374 bis

Nelle scorse ore, numerosi attivisti pugliesi, hanno inviato una lettera e una raccolta firme indirizzata al Presidente Fico, per chiedere una presa di posizione contro il comma 374 bis, presente nella Legge di Stabilità.

Nella legge di stabilità già passata nei giorni scorsi al Senato della Repubblica, il comma 374 bis, metterà a repentaglio la vita degli ulivi monumentali pugliesi.

L’emendamento, nello specifico, è stato depositato dal senatore del PD, Dario Stefano – commissione bilancio Senato – (è stato tra i maggiori sostenitori della rimozione della vite dall’elenco delle piante ospiti del batterio – https://agronotizie.imagelinenetwork.com/…/xylella-la…/45713 ), vuole evidentemente importare in Puglia e in particolar modo nel Salento il drammatico modello Veneto, con tutte le problematiche legate ai presidi chimici che la monocoltura a vitigno (ndr) comporta e i relativi problemi legati alla salute umana che in Salento e nel resto della Puglia è già messa fortemente a rischio in seguito alle emergenze ambientali causate da ILVA, CERANO, COLACEM, ENI, CEMENTIR, TAP, RIFIUTI e DISCARICHE TOSSICHE disseminate in tutta la regione, non ultimo il recente D.M. Martina (febbraio 2018), che nell’insieme negli ultimi 20 anni, hanno determinato, tra le altre conseguenze, il pesante deperimento di suoli e falde della intera regione. Drammatico sia per la nostra terra che per il Bene Comune, che non potrà più essere così tutelato, visto che questo emendamento scavalca a piè pari qualsivoglia legislazione legata al patrimonio paesaggistico e idrogeologico, vincoli costituzionali compresi.

Come ha pubblicamente affermato anche il prof. Alberto Lucarelli (UniNa – Federico II), tale emendamento è in palese contrasto con il principio europeo di precauzione, fondativo di tutte le politiche ambientali. Si tratterebbe dunque di un provvedimento che rischia di determinare una forte regressione delle politiche ambientali del nostro paese, violando in maniera diretta e indiretta principi costituzionali quali artt. 41/44 Costituzione Italiana

Tale emendamento, approvato nella Legge di Bilancio al Senato, consentirà dunque di eradicare gli ulivi monumentali e secolari della Puglia, in deroga a qualsiasi vincolo e sarà votato nei prossimi giorni alla Camera.

Tale comma doveva essere dichiarato inammissibile secondo il regolamento del Senato della Repubblica, alla stregua del quale “Ricorrendo le condizioni di cui al comma 2-ter, il Presidente del Senato, sentito il parere della 5ª Commissione permanente e del Governo, può dichiarare inammissibili disposizioni del testo proposto dalla Commissione all’Assemblea” (art. 121 Reg. Sen).

L’art. 121 comma 2 ter stabilisce che: “Sono inammissibili gli emendamenti, d’iniziativa sia parlamentare che governativa, ai disegni di legge di cui al comma 1, che rechino disposizioni contrastanti con le regole di copertura stabilite dalla legislazione vigente o estranee all’oggetto dei disegni di legge stessi, come definito dalla legislazione vigente nonché dal documento di economia e finanza come approvato dalla risoluzione parlamentare”.

Orbene, la legislazione vigente fa riferimento alla L. 196/2009.

In particolare, l’art. 11 della suddetta disposizione prevede che: “La legge di stabilità contiene esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato dal bilancio pluriennale. Essa non può contenere norme di delega o di carattere ordinamentale ovvero organizzatorio, né interventi di natura localistica o microsettoriale”.

Per tali ragioni il comma 374 bis presenta caratteri localistici e microsettoriali e non detta disposizioni in materia fiscale nè finanziaria.

Si fa espressamente riferimento a ristrette aree geografiche e settori specifici, in aperto contrasto con la ratio della legge di contabilità e finanza pubblica.

In sintesi, gli attivisti pugliesi, chiedono che venga ritirato tale comma in quanto si tratta di una disposizione che deve essere dichiarata inammissibile poiché:

1) non detta principi tributari nè finanziari e quindi estranea all’oggetto;

2) detta disposizioni localistici e microsettoriali in violazione dell’art.11 della legge di contabilità e finanza pubblica;

3) si pone in contrasto con il principio di precauzione di derivazione comunitaria;

4) viola le norme costituzionali in materia di tutela del territorio e ambientale.

Vogliono eradicare gli ulivi monumentali pugliesi perché affetti da Xylella e reimpiantare altre specie di ulivo: leccino e Favolosa fs17.

Queste due specie dovrebbero essere resistenti alla Xylella.

Tuttavia, l’istituto fitosanitario pugliese non ha garantito la resistenza negli anni di queste specie alla Xylella.

Soltanto il Presidente Fico può fermare questo scempio applicando l’art. 123 bis del regolamento della Camera dei Deputati, ai sensi del quale: “Il Presidente, prima dell’assegnazione, accerta che esso non rechi disposizioni estranee al suo oggetto, così come definito dalla legislazione vigente in materia di bilancio e contabilità dello Stato, nonché dalla risoluzione sopra richiamata. Il Presidente, sentito il parere della Commissione bilancio, comunica all’Assemblea lo stralcio delle disposizioni estranee”.

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