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A Pisogne un Romanino mai visto

L’arte non muore mai, anche a distanza di secoli. Nella chiesetta di San Nicola da Tolentino, il portico Sud di Santa Maria della Neve a Pisogne, un anno e mezzo di restauro per eliminare le infiltrazioni nella cupola del presbiterio ha riportato alla luce un’opera d’arte dal valore inestimabile.

Sotto strati di intonaco e calce è stata rinvenuta la scena dell’Annunciazione, opera inedita di Girolamo Romani, detto il Romanino, risalente agli anni trenta del 1500. L’affresco mostra a destra la figura della Vergine Maria coperta da un turbante e con la mano sul petto, a sinistra l’arcangelo Gabriele con ali colorate che volge lo sguardo come ad annunciare la Beata Vergine. Accanto all’opera si notano mani e piedi di angioletti che sono stati coperti.

«E’ stato uno splendido lavoro, i colori dell’affresco sono ancora eccezionali nonostante siano stati coperti e l’aspetto da non sottovalutare è che sono colori vergini», afferma la restauratrice Elena Celeri. L’Annunciazione non è l’unica novità presente ora nella chiesetta. All’interno, lungo le pareti laterali, sono stati posizionati sei dipinti strappati che erano stati portati nella sala consiliare del Comune di Pisogne. Ora, grazie alla collaborazione tra Rsa e Comune, sono tornati nel loro luogo d’origine.

«Riportare alla luce tutto e far tornare le opere del Romanino nel luogo in cui sono nate, questo era l’obiettivo prefissato e che abbiamo raggiunto», continua la restauratrice. I sei dipinti strappati raffigurano tre angeli, San Sebastiano (che prima di essere strappato era dipinto sotto la Vergine), un Santo con serpenti non identificato (posto inizialmente sotto l’arcangelo Gabriele) e gli astanti ad una scena di martirio (che erano nella sagrestia).

I restauri sono stati inaugurati con l’incontro “Un Romanino mai visto”. L’appuntamento è stato ospitato nella sala conferenze posta dopo l’ingresso della Fondazione Onlus Santa Maria della Neve. A seguire, il taglio del nastro rosso da parte del primo cittadino Diego Invernici, accompagnato dall’assessore alla cultura Federica Bonetti, dalla restauratrice Elena Celeri e dalla presidente del CdA della Fondazione Onlus Santa Maria della Neve, Delfina Clerici.

«La fortuna aiuta gli audaci! Un bel regalo per la comunità di Pisogne che sempre più modella la propria identità territoriale quale città d’arte a vocazione turistico culturale», ha sottolineato il sindaco di Pisogne, Diego Invernici. La chiesetta, situata accanto alla casa di riposo di Pisogne e alla Chiesa di Santa Maria della Neve, rimarrà aperta ai visitatori nel periodo delle festività natalizie dalle 10 alle 18. Riprenderanno a seguire le celebrazioni della Santa Messa.

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