Cade l’imbattibilità del Bari dopo venti gare. Ecco come si torna sulla terra, si scende dal piedistallo, dalla esuberanza e dalla prosopopea del primo posto irraggiungibile e ci si riscopre fragili, inconcludenti, come una squadra qualsiasi che si fa infilare per tre volte. Capita, doveva capitare prima o poi, anche se, a dirla tutta, ce la si aspettava a Torre del Greco piuttosto che sull’Aspromonte, una gara senza agonismo e concentrazione, superficiale e senza nerbo, una prestazione incolore e a tratti irritante. Anche se va dato atto agli avversari che hanno meritato la vittoria per il gioco proposto e perché si son mostrati più concreti.
Contro la Cittanovese in serie positiva da tre turni e con un ruolino di marca notevole, Cornacchini ha mandato in campo un 4-3-3 con Marfella in porta, Nannini, Cacioli, Di Cesare e Aloisi in difesa, Bolzoni, Hamlili e Langella a centrocampo, Floriano, Iadaresta e Neglia in avanti.
Un primo tempo col Bari che è passato in vantaggio subito, e la Cittanovese che ci ha creduto fino in fondo tanto che nei minuti di recupero ha raccolto quel che ha meritato con il pareggio.
Inizio equilibrato con una leggera pressione calabrese ed il Bari che gioca ci rimessa apparendo più solido tanto che va in vantaggio dopo 13 minuti con Langella che raccoglie un pallone fuoriuscito da un mischia. La Cittanovese cerca di reagire, ma il Bari è sempre lì pronto a respingere ogni velleità calabrese anche con ripartenze ma sempre tra gli spazi strettissimi grazie anche al pressing della Cittanovese.
Il punto è che i baresi fanno fatica a far girare il pallone che, inevitabilmente, favorisce il ricompattamento avversario. Il vantaggio non regala vantaggi al Bari (e nemmeno alla Cittanovese), anzi il tasso di difficoltà sembra aumentare. Ai calabresi non difetta il coraggio che provano a spingere sull’acceleratore tanto che Napolitano approfitta di una incertezza della difesa biancorossa calciando ad un filo dalla traversa alto grazie anche alla provvidenziale testa di Cacioli.
Si assiste non a una grande gara a livello di gioco e a tratti anche scorbutica con falli a centrocampo che ne spezzettano quel poco di gioco che si intravede e senza particolari occasioni da rete.
Poi il Bari cresce di intensità e Floriano ha sulla testa la palla del due a zero ma sbaglia completamente la valutazione del rimbalzo.
Il Bari ha la palla del raddoppio sempre con Floriano che riceve da Neglia un lungo cross e conclude sul portiere: poteva essere il raddoppio sul finale.
Ma al 46’ un gran slalom di Napolitano che salta sei avversari e crossa dal fondo per Abayan lasciato solo da Aloisi e dal centrale difensivo di turno, che di testa batte Marfella. E’ il gol del pareggio che ai punti appare immeritato.
Subito aggressiva la Cittanovese all’inizio della ripresa e tanti gli errori dei centrocampisti baresi che avvantaggiano il fraseggio calabrese coi proprio giocatori sempre primi sui palloni anche nel gioco “spezzatino” proposto.
Si sveglia il Bari. Langella sbaglia un gol clamoroso servito da Floriano, da solo davanti al portiere gli spara addosso.
Cornacchni capisce che i reggini stanno sviluppando troppo gioco per i suoi gusti, e allora cerca di irrobustire l’attacco così da preoccupare la difesa giallorossa facendo entrare Simeri per Hamlili e così da cambiare il modulo, da 4-3-3 a 4-2-4 con inevitabile alleggerimento del centrocampo, mossa che forse risulterà fatale ai fini del risultato.
La Cittanovese che, come per tutte le avversarie del Bari, gioca la gara della vita, sembra il Barcellona, indemoniata, morsa dalla tarantola ripartendo sempre rapidamente e con grande pericolosità anche perché il centrocampo del Bari non fa più filtro con l’uscita di Hamlili ed la difesa è costretta a fare gli straordinari, a ciò vada a d aggiungersi la solita difficoltà del Bari nel proporre gioco e si tiri la linea.
E su punizione, ancora una volta, il Bari subisce il gol con Marfella che valuta male la barriera così da far segnare Crucitti, un gol fotocopia come quello subito a San Cataldo ma in genere come tutti i gol subiti su punizione
E poi, dopo un paio di minuti, ancora Castaldi fa il terzo gol: due minuti da incubo per il Bari.
Il Bari subisce il colpo ma non dà l’idea di provare una reazione importante, troppo falloso ed inconcludente oggi. Ci prova Simeri a tirare ma il pallone esce di poco al lato. La gara scorre via con la Cittanovese che continua a gestire la gara con ripartenze veloci e con un pressing asfissiante sui giocatori del Bari ma sul finale, la squadra di Cornacchini dà un piccolo cenno di vitalità con Nannini che raccoglie ed ottimizza con una rete un cross di Simeri. Ma la gara termina qui.
Occorre un bagno di umiltà adesso e soprattutto che cambi qualcosa nel gioco perché se è vero che per trovare il gioco in serie D è altamente improbabile, se non altro per proporre un’azione degna di nota, per una squadra come il Bari, non dovrebbe essere molto difficile. Senza un’idea ben precisa di gioco come sempre accaduto fino adesso, infatti il Bari non ha mai brillato di luce propria affidandosi più che altro alla estrosità dei singoli che oggi son venuti prue meno, forse meno Floriano. E’ una sconfitta indolore ai fini della classifica, sia inteso, ma nello stesso è una sconfitta che fa capire che in questa categoria nulla è deciso. Occorre continuare a mantenere una debita distanza la Turris che non vuol saperne di alzare bandiera bianca mentre i punti di distacco si riducono a nove a due turni dal big match.
Massimo Longo