Pierluigi Biondi lascia la carica di sindaco del capoluogo abruzzese per posizioni discordanti riguardo il lassismo del governo in carica rispetto la problematica della ricostruzione post terremoto
di Monica Montanaro
Continuano a lievitare le rimostranze dei sindaci d’Italia contro le politiche insufficienti e precarie del governo centrale rispetto la azioni risolutive di tutela e di interesse che attivano per risolvere le problematiche che affliggono i tanti comuni disseminati sul territorio nazionale.
L’ultimo caso di dissenso di un sindaco italiano, questa volta vede protagonista Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, una città ricca di storia e cultura, e con patrimonio ambientale e paesaggistico maestoso, ma che nel nominarla negli ultimi anni rievoca immediatamente il ricordo doloroso del terremoto del 2009 che mieté nel suo territorio numerose vittime e distrusse quasi interamente le bellezze storiche del capoluogo abruzzese.
Il sindaco Biondi proprio per difendere la città che amministra ed onorare e riscattare gli abitanti aquilani dopo il terribile episodio sismico che li ha travolti da quella tragica e fatale data, decide di dimettersi dalla carica che ricopre, sembrerebbe una scelta paradossale, ma egli assume tale decisione perché difende strenuamente la sua terra dilaniata, dalle inconsistenti politiche intraprese dal governo giallo-verde per fronteggiare tale dissesto urbanistico.
La motivazione a monte scatenante la delusione e l’indignazione del sindaco aquilano per confutare l’azione del governo rispetto le problematiche che affliggono l’Aquila, attiene la mancata allocazione dei fondi destinati agli interventi di ricostruzione post sisma.
Pierluigi Biondi ha dunque organizzato una conferenza stampa, trasmessa anche sul social network FacebooK, per manifestare la sua rabbia in segno di protesta, esternando diverse sue affermazioni pungenti dirette ai vertici politici: “Prendo questa scelta con assoluta serenità e tranquillità e spero che questo serva a scuotere le coscienze a tutti i livelli affinché questa città ottenga il rispetto che si è meritata in tanti anni di storia e negli ultimi dieci anni, dal sisma ad oggi”. Il sindaco Biondi aggiunge: “Il governo nazionale, ma anche le forze politiche locali, sembrano non dare la giusta attenzione all’Aquila e al suo territorio. Il sottosegretario Crimi mi ha detto che il decreto Etna, che dovrebbe prevedere lo stanziamento di fondi per dieci milioni di euro, per le maggiori spese e le minori entrate del Comune, forse andrà in discussione la prossima settimana. Troppi condizionali, in questa informativa di governo, con tempi decisamente incerti”. Il sindaco prosegue laconico: “Alcune componenti politiche che, insieme a me, sono state chiamate ad amministrare la città nel giugno del 2017, sembrano aver smarrito la forza propositiva e l’entusiasmo di quei giorni. E’ come se avessero dimenticato che l’obiettivo unico e primario è la ricomposizione comunitaria della città e del suo territorio, attraverso politiche e interventi efficaci, che abbiano come fine ultimo la crescita e il benessere dei cittadini”. Rincarando la dose il sindaco dichiara: “E’ questo il momento per dimostrare che la città può contare su una classe dirigente consapevole e matura che sappia coniugare valori e azioni di una buona e sana amministrazione. Nel primo pomeriggio ho formalizzato le mie dimissioni davanti al segretario generale, ben conscio della loro forza dirompente, ma convinto che la città non può subire la vaghezza del governo né l’immaturità di alcune espressioni della politica locale” – conclude Biondi – .
La reazione dai vertici governativi giunge tempestiva attraverso la figura rappresentativa del sottosegretario per la ricostruzione post terremoto, Vito Crimi, espressione di una componente politica dell’alleanza bipolare di governo, ovvero il Movimento 5S, il quale risponde sardonico alle accuse infondate del sindaco dimissionario del capoluogo abruzzese, dichiarando: “Accolgo con dispiacere la notizia delle dimissioni del sindaco dell’Aquila, ma lo invito a non scaricare sul governo responsabilità che non ci appartengono. Crimi a sostegno della sua tesi e in difesa del governo sottolinea che: “Ho personalmente garantito che la prossima settimana sarà varato il decreto sisma che prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro a copertura delle minori entrate del comune aquilano. Spero che la scelta del sindaco non sia una scusa per nascondere i problemi di maggioranza interna all’amministrazione locale”.
Il tempo sarà testimone e giudice se l’attuale governo in carica supplirà alle lacune e agli infiniti procrastinamenti sin qui dimostrati dai passati governi per assicurare un intervento tecnico efficace finalizzato ad una reale e fattibile ricostruzione strutturale della magnifica città dell’Aquila.