Si doveva festeggiare la matematica promozione in C e invece ci si è dovuti accontentare di festeggiare le Palme nella cui domenica, col pranzo ancora sullo stomaco, al San Nicola andava in scena il secondo match point per il Bari. E invece complice la larga vittoria della Turris, la matematica è rinviata a data da destinarsi.
Obiettivo archiviare la sconfitta di Angri con la Nocerina, occorreva ripartire con cattiveria agonistica e con la convinzione di fare risultato senza tanti fronzoli con un unico obiettivo: vincere e basta.
Non è stata una vittoria facile, tutt’altro, come da tempo capita al Bari, diciamo abbastanza complicata, una vittoria che ha confermato la flessione tecnica della squadra anche se oggi ha vinto, una vittoria dove non contava né tattica, né qualità, né schemi e né niente di particolare, contavano solo il cuore e la voglia di vincere. Eppure non sempre il Bari ha dato questa impressione, oggi. Fino a qualche mese fa si vinceva convincendo, oggi si vince risicatamente fino a subire il gioco degli avversari rasentando, spesso, paure. Sono tre punti d’oro sulla strada del ritorno in serie C. Una gara spigolosa, complice una grande partita del Portici, ed una prestazione con pochi slanci ma oggi contava solo la vittoria.
Con Simeri fresco di compleanno al rientro (occorrono come il sangue i suoi gol) e senza Brienza e Pozzebon, spazio al tridente per antonomasia, quello che ha superato i trenta gol in tre. Cornacchini ha mandato in campo con qualche novità: dunque Marfella in porta, Turi (la novità), Di Cesare, Mattera e Quagliata in difesa, Piovanello, Hamlili e Bolzoni a centrocampo, Floriano, Neglia e Simeri in avanti.
Una manovra non sempre fluida, non eccezionale, ma efficace che ha premiato la “pancia” dei baresi piuttosto delle idee in campo dei ragazzi. Tanti, infatti, gli errori tecnici – i soliti – e qualche giocatore di spessore poco ispirato. Il resto, va detto, lo ha fatto la ferocia del Portici che, come tutte le altre avversarie del Bari, gioca la gara della vita. I campani menano, ringhiano, corrono da matti, giocano benissimo, e ogni pallone sembra quello decisivo. Il Bari sembra quasi subire la manovra campana fino ad incepparsi nel gioco, complici molti errori, una gara soffocata, pochi spazi e azioni che si contano col contagocce.
Il primo tempo è divertente. Il Bari cerca di fare la partita procurandosi diverse occasioni gol come quella occorsa all’11’ con una bomba di Floriano su una respinta corta della difesa campana, ma il tiro termina di poco alto sulla traversa. Quindi al 16’ un’altra occasione gol del Bari su una azione molto bella costruita in linea con un cross di Hamlili per la testa di Simeri il quale colpisce il pallone che, a sua volta, sibila sulla traversa. Al 21’ una conclusione al volo di Floriano – la seconda – su un ennesimo cross di Hamlili, che al volo tira alto sulla traversa.
E’ la giornata di Hamlii che è schierato sulla destra, il quale propone cross pericolosissimi ma anche semplici battute di punizioni come quella del 23’ quando, sui relativi sviluppi, Di Cesare, che ha il fiuto del gol, portatosi in avanti, con un colpo facile facile davanti a Marone, porta in vantaggio il Bari. E la reazione del Portici non tarda ad arrivare, anzi, è repentina. Al 30’, infatti, dopo un’azione insistita causata anche da una dormita generale in difesa biancorossa, pareggia con Di Prisco sulla prima occasione dei campani.
Il Portici ci crede e preme sull’acceleratore e con Atteo per poco non fa il secondo gol. Ancora pericolo per il Bari con Improta che al volo tira in porta ma Mattera riesce a deviare in corner.
I campani non demordono, risultano vulcanici come il Vesuvio che sovrasta la cittadina, e merita assolutamente il risultato fin qui conseguito.
Sul finale di tempo Simeri irrompe a centrocampo e libera Piovanello sulla destra che nel frattempo si propone ed entra in area cercando la conclusione che termina, però, al lato.
Si coordina bene Hamlili da fuori area ma il suo tiro è alto sulla traversa. Il Portici che sta facendo un figurone, continua la sua manovra morbida ed efficace senza alcun timore riverenziale a discapito di un Bari che comincia a trovare serie di difficoltà nella manovra.
Il secondo tempo inizia con un Bari più reattivo ma sempre confusionario, ma soprattutto sono da segnalare due occasioni gol quasi contemporanee: sinistro di Piovanello in area di poco al lato e colpo d testa di Di Cesare sventato da una grande parata del portiere al 14’.
Cornacchini capisce che la giornata è storta e irrobustisce l’attacco con Iadaresta al posto di Bolzoni
e Langella per Piovanello. Il Portici, che sta meritando il pareggio, mostra un gioco collettivo, efficace, fa la partita, ed il Bari, tra i fischi del pubblico, arranca con numerosi errori in fase di manovra. E quando sembrava che il pareggio dovesse essere il risultato finale, con le solite paure, siccome il calcio è imprevedibile, al 35’ su cross di Quagliata dalla sinistra, Simeri colpisce di testa il pallone che si va ad infilare nella porta di Marone.
Cornacchini, allora, si copre in difesa facendo entrare Nannini per Floriano e Cacioli al posto di Turi. Il Portici attacca compattamente in dieci alla ricerca del pareggio grazie anche ai cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro, rendendosi pericoloso con un colpo di testa di Importa ma il tiro è centrale e Marfella para con sicurezza.
Arriva la fine della gara con le solite sofferenze per il Bari che, ormai stanco e spremuto da questo estenuante torneo, conquista la vittoria.
Il Bari, dunque, vince mantenendo le medesime distanze dalla Turris e attende la gara di Troina, molto difficile, dove se vincesse sarebbe matematicamente promosso. Ora è tutto in mani del Bari.