Riceviamo e volentieri pubblichiamo invitando i nostri lettori a partecipare attesa la valenza culturale dell’evento annunciato.
Il 3 maggio 2019, alle ore 19,30 presso la Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Purgatorio), in piazza del Sedile a Modugno, la Parrocchia Maria Santissima Annunziata di Modugno e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e Basilicata invitano alla presentazione dei volumi, il primo di storia istituzionale e gli altri due di inventario dell’archivio, intitolati L’archivio della Chiesa Maria Santissima Annunziata di Modugno (secc. XV-XX), Storia istituzionale e Inventario, a cura di Chiara Manchisi, Ecumenica Editrice-Bari, dicembre 2018.
Saluti:
Nicola Colatorti, parroco della Chiesa Maria SS. Annunziata di Modugno
- Nicola Magrone, Sindaco di Modugno
- Giuseppe Di Marzo, Presidente dell’Ecumenica Editrice
Interventi:
- Michele Durante, già Direttore dell’Archivio di Stato di Taranto
- Chiara Manchisi, già Funzionario della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e Basilicata
Conclusioni: Francesco Cacucci, Arcivescovo Bari-Bitonto
Coordina: Michele Ventrella.
Il patrimonio culturale del nostro Paese costituisce un “bene comune” ed è necessario che ci sia una partecipazione attiva di tutti per la sua conservazione, tutela e valorizzazione.
L’Archivio di Modugno è stato ritenuto giustamente un archivio di interesse storico, raccoglie infatti testimonianze che si spingono fino al secolo XV: pergamene, visite pastorali, protocolli notarili, censi, testamenti, corrispondenza, beni patrimoniali e contabilità, spartiti musicali manoscritti e a stampa, costituendo un patrimonio prezioso per la storia e la cultura del territorio, contribuendo alla formazione dell’identità locale e nazionale.
Nella chiesa matrice di Modugno sono conservati inediti e interessanti documenti che permettono di immergersi in un passato lontano per comprenderne le usanze e la realtà, avendo l’obiettivo di conservare la memoria, cercando di capire il passato, ricostruendo il ricchissimo e tanto complesso tessuto della nostra storia. Fra le tante si ricordano alcune lettere della Regina Bona Sforza.
La Redazione