di Federica Mochi
Ha truffato tutti. Banche, hotel, ristoranti. Persino l’alta società di Manhattan, spacciandosi per una di loro. Ma alla fine il castello di bugie fatto di jet privati, party, vacanze a cinque stelle, è crollato. ‘Fake it till you make it’, ‘Fingi finché non ottieni’. Anna Delvey – all’anagrafe Anna Sorokin – non era una ricca ereditiera come aveva fatto credere per anni. E la sua parabola, così come iniziata è finita. In un soffio. E nel peggiore dei modi: un tribunale di New York l’giudicata colpevole di furto e truffa aggravata.
“Anna Sorokin ha commesso veri e propri crimini da colletto bianco”, ha detto il procuratore distrettuale Cyrus Vance, annunciandone la condanna. La ragazza, che ha scelto di non testimoniare, si è dichiarata non colpevole e ora rischia fino a 15 anni di carcere. La sentenza è attesa per il 9 maggio.
Ma come ha fatto questa giovane a spacciarsi per ereditiera e truffare il gotha di Manhattan? Semplice. Anna aveva un sogno: entrare a far parte dell’alta società newyorkese. Per questo era pronta a tutto. Dopo aver cercato, senza successo, di ottenere un prestito di 22 milioni di dollari da una banca per aprire un club esclusivo a Park Avenue South è riuscita a convincerne un’altra a prestarle 100 mila dollari senza restituirli.
Chi è davvero Anna? Russa, classe 1991, la ragazza viene da una famiglia della classe media (il padre faceva il camionista). Dopo essere entrata a contatto con il mondo del fashion tramite la rivista ‘Purple’ di Olivier Zahm, ha iniziato la sua scalata. “Si è fatta strada a gomitate nella vivace scena sociale della città cercando di raccogliere fondi per aprire il suo club artistico – scrive il New York Times -. Per i suoi amici e per coloro che volevano fare affari con lei, non c’era motivo di credere che non fosse la persona che diceva di essere: una ricca ereditiera tedesca con uno spiccato gusto per la bella vita”.
Per anni, Anna ha recitato una parte senza mai destare sospetti in chi le stava attorno. Indossava abiti firmati, passava da un hotel boutique all’altro. Lasciava mance mai inferiori ai 100 dollari, portava gli amici nei ristoranti più esclusivi, noleggiava jet privati. Ma il suo era tutto un colossale inganno. Anna ha truffato amici e istituzioni finanziarie per pagare il suo stile di vita extra lusso. Una vita che non le apparteneva ma della quale desiderava disperatamente farne parte.
“Il suo posto fisso per cena era diventato Le Coucou. Era cliente fissa di Christian Zamora, dove andava a farsi fare extension alle ciglia da 400 dollari e ritocchi da 140 - ha raccontato Rachel Williams, ex photo editor di Vanity Fair -. Per il colore andava al Marie Robinson Salon, da Sally Hershberger per tagliare i capelli. Aveva noleggiato un aereo privato per partecipare alla riunione degli azionisti di Berkshire Hathaway a Omaha. Ogni cosa che faceva era all’eccesso”.
Rachel, come tanti altri è una delle vittime di Anna, che l’aveva convinta a farsi pagare una vacanza a Marrakesh, ritrovandosi con un conto salatissimo: 62mila dollari. “Le cose hanno sempre funzionato per lei. Credeva che sarebbe stata in grado di restituirli” ha spiegato l’avvocato di Anna, Todd Spodek. Secondo il legale, la 28enne non ha commesso crimini, perché intendeva rimborsare tutti. In un mondo incantato da “glamour e sfarzo”, ha spiegato, Anna aveva solo permesso alle persone di credere a ciò che volevano.
Ma i fatti raccontano un’altra storia. “Ha rubato dalle banche – ha detto alla giuria il pm Mays-Williams – Ha rubato agli hotel. Ha rubato agli amici. Ha cercato di rubare da un hedge fund”. Anna si spacciava per amica di artisti come Christo truffando amici, conoscenti e sconosciuti. L’epilogo, forse scontato, non è tardato ad arrivare: la sua storia sarà raccontata in una serie prodotta da Netflix e firmata nientemeno che da Shonda Rhimes, l’ideatrice di ‘Grey’s Anatomy’.