Il morale degli italiani sulla situazione economica resta basso: crollato dopo la caduta in recessione tecnica, a fine gennaio, ha fatto registrare, tra febbraio e marzo, solo deboli segnali di recupero. E’ quanto emerge dal ‘Social Mood on Economy Index’, la statistica sperimentale dell’Istat, che misura il ‘sentiment’ italiano sull’economia, derivante da campioni di tweet.
L’economia non permette ancora slanci di ottimismo. Il morale degli italiani resta basso: crollato dopo la caduta in recessione tecnica, a fine gennaio, ha fatto registrare, tra febbraio e marzo, solo deboli segnali di recupero. E’ quanto emerge dal ‘Social Mood on Economy Index’, la statistica sperimentale dell’Istat, che misura il ‘sentiment’ italiano sull’economia, derivante da campioni di tweet.
“Alla leggera ripresa dei primi giorni di gennaio 2019 e’ seguito un andamento decrescente fino alla prima meta’ di febbraio”, spiega l’Istituto. Dopo di che, continua, c’e’ stata “una lieve risalita fino ai primi di marzo”, per poi “diminuire nuovamente”, annullando in parte gli effetti della piccola ripresa. Guardando al “daily trend” quindi, il mood degli italiani resta negativo. Una tendenza che si rileva dall’autunno scorso. Tanto che, anche se nei mesi di febbraio e marzo c’e’ stato qualche segnale di recupero, restano lontani i livelli di fine anno. L’aggiornamento dell’Istat non va oltre marzo, mettendo in evidenza due momenti clou, entrambi registrati a gennaio. Uno positivo, l’8 gennaio, in concomitanza del decreto a sostegno di Banca Carige; l’altro negativo coincidente con l’uscita dei dati sul Pil, era il 31 gennaio, che sancivano l’ingresso dell’Italia in recessione tecnica. Da quei giorni diverse cose sono successe. Molto probabilmente i tweet ne riporteranno traccia, come dovrebbe certificare il prossimo ‘Social Mood on Economy Index’.