Principale Attualità Maltrattamenti a scuola, due nuovi casi

Maltrattamenti a scuola, due nuovi casi

Altri casi di maltrattamenti a scuola. Un’insegnante di 61 anni di una scuola per l’infanzia è stata sospesa per sei mesi dal servizio e da ogni altra attività professionale in istituti pubblici e privati al termine di una indagine svolta dai carabinieri di Nardò, in provincia di Lecce, poiché si sarebbe resa responsabile di presunti maltrattamenti ai danni dei piccoli alunni. Le indagini hanno preso origine dalla segnalazione dei genitori di un bambino di tre anni che da tempo avevano notato un cambiamento comportamentale del figlio, divenuto, a un certo punto, persino restio ad andare a scuola. La coppia ha descritto ai militari queste anomalie, in particolare portando alla loro attenzione la presenza sulle gambe del piccolo di diversi lividi tutti di forma pressoché circolare, al rientro della giornata scolastica. Grazie alla visione dei video di telecamere presenti nella scuola e all’ascolto delle registrazioni, è emerso che l’insegnante si sarebbe resa protagonista di vessazioni psico-fisiche verso alcuni bambini.

Un comportamento sistematico e pressoché quotidiano nei confronti sia degli alunni che delle alunne. Gli altri bambini, graziati dalle violenze, assistevano inermi e terrorizzati a questi episodi. Spesso i piccoli piangevano e si disperavano. Ben 47 gli episodi accertati dagli inquirenti nel corso delle indagini. La maestra spesso ricorreva a strattonamenti, schiaffi e sculacciate nonché a offese e minacce di ogni genere, causando in tal modo sofferenza e mortificazione ai piccoli a lei affidati. A emettere il provvedimento il gip del tribunale di Lecce Edoardo D’Ambrosio. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Donatella Palumbo.

RAGUSA – E, ancora, maltrattamenti in un asilo nido a Ragusa, con schiaffi ai bambini più piccoli di tre anni che venivano imboccati con la forza anche quando non volevano mangiare. E’ quanto avrebbero accertato le indagini condotte dai carabinieri che hanno portato all’arresto di una maestra di 56 anni. Quando i militari si sono recati a casa per notificarle l’arresto le sue prime parole sono state: “Ma io voglio bene ai bambini”. Le immagini delle telecamere installate dopo la denuncia di una mamma di un bambino testimonierebbero invece il contrario

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