I risultati dell’esame autoptico confermano la morte del piccolo per trauma cranico provocato da una botta in testa e non per un calcio sul petto come ha confessato il papà
Per la morte di Mehmed, il bimbo di due anni e 5 mesi trovato senza vita nella sua abitazione lo scorso 22 maggio in via Ricciarelli, a Milano, è stato accusato il padre Aljica Hrustic, 25enne di origine croata. Dai primi risultati dell’autopsia pare che a causare la morte di Mehmed sia stato un trauma cranico provocato da una botta in testa. La confessione del padre per l’omicidio del figlio discorda con gli esiti autoptici, in sede di interrogatorio dinanzi al pubblico ministero Giovanna Cavalleri e al giudice, l’uomo ha dichiarato di aver colpito il piccolo tirandogli un calcio sul petto. In effetti l’autopsia ha confermato che Mehmed aveva una costola rotta ma il calcio sferrato non sembra essere la causa diretta della morte. Per questa nuova svolta sul delitto del bambino gli inquirenti stanno valutando anche la posizione della madre.
Si dovrà attendere la fine di luglio per avere un’idea più chiara della dinamica dell’omicidio, il medico legale nominato dal pubblico ministero dovrebbe consegnare la relazione finale degli esami effettuati sul corpicino. Nel frattempo Giuseppe de Lalla, legale difensore di Aljica Hrustic, ha nominato un medico legale e un consulente per eseguire una perizia psichiatrica sull’accusato, attualmente detenuto nel carcere di San Vittore, a Milano.
F.Moretti