Principale Attualità Nardò, arrestato imprenditore agricolo per caporalato

Nardò, arrestato imprenditore agricolo per caporalato

I braccianti lavoravano per una misera paga e alloggiavano in un casolare fatiscente

Un imprenditore 37enne di un’azienda agricola è stato arrestato con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Su richiesta del pubblico ministero Paola Guglielmi i carabinieri hanno fermato l’uomo, che attualmente si trova agli arresti domiciliari. Posto sotto sequestro preventivo anche un casolare, di proprietà del padre del 37enne, e socio della stessa impresa. Nel casale, peraltro in condizioni fatiscenti, alloggiavano i 5 braccianti di origini tunisine. Gli uomini impiegati nella raccolta delle angurie percepivano una paga irrisoria, 1 euro e 40 centesimi per quintale di cocomeri raccolti.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Nardò, della compagnia di Gallipoli insieme ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Le forze dell’ordine da tempo monitoravano quello che avveniva nelle campagne di Nardò: ispezioni, riprese di immagini con videocamera, dichiarazioni raccolte dagli stessi operai. In questo modo sono riusciti ad incastrare l’imprenditore agricolo, il quale aveva assunto i 5 stranieri con regolare permesso di soggiorno, in situazione economica precaria avendo anche le famiglie a carico. I braccianti erano costretti a lavorare 10 ore al giorno per una meschina retribuzione. Il datore di lavoro è responsabile per non aver rispettato quanto stabilito dal contratto collettivo di lavoro nazionale o territoriale, oltre a non aver rispettato le più elementari norme in materia di sicurezza e igiene sul posto di lavoro.

Il caporalato è una piaga sociale ed economica che emerge maggiormente nel periodo estivo, quando l’aumento della produzione e la conseguente raccolta di frutta e verdura porta a un maggiore sfruttamento degli operai. Purtroppo però è un fenomeno presente tutto l’arco dell’anno e si configura come reato regolamentato dalla legge 199/2016 entrata in vigore il 4 novembre del 2016 proprio per contrastare lo sfruttamento del lavoro.

F. Moretti

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