I deputati che salirono a bordo della Sea Watch lo scorso gennaio si fanno scudo dell’immunità parlamentare. E a chi tira in mezzo Salvini, dicendo che anche lui ha fatto lo stesso, diciamo che una cosa è avvalersi dell’immunità parlamentare per impedire ad un tribunale di processare una scelta politica e quindi la sovranità stessa degli italiani, altra è chiederla per essere saliti a bordo di una nave di trafficanti umanitari.
I tre parlamentari presero parte ad un’indecorosa pantomina. “Stanno violando la legge, così favoriscono l’immigrazione clandestina”, li accusò Salvini.
Ai tre deputati è stata notificata una multa da duemila euro a testa. Salirono a bordo senza permesso. Multa che i tre scellerati non vogliono pagare, e per questo hanno inviato una lettera al presidente della Camera, Roberto Fico: “Riteniamo illegittima la multa comminata – si legge nella missiva del 13 giugno – Chiediamo di investire con urgenza la Giunta delle autorizzazioni affinché la Camera dei Deputati dichiari l’insindacabilità dell’attività ispettiva da noi svolta”. Poi i parlamentari aggiungono che un mandato come il loro si “attua grazie alle prerogative che tutelano la libertà di spazio”.
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