Principale Arte, Cultura & Società Sport & Motori Bari – Cornacchini, in sei giorni, si gioca tutto

Bari – Cornacchini, in sei giorni, si gioca tutto

E adesso viene il bello. Sotto col trittico terribile al sapor pugliese e lucano, una sorta di derby, insomma, come quelli di una volta quando ad incontrare il Bari erano il Barletta, il Taranto, il Brindisi, il Matera o il Potenza. Oggi, invece, ad affrontare il Bari saranno la Virtus Francavilla, il Monopoli e il Picerno, squadre assolutamente inedite per la gloriosa squadra biancorossa. Del resto “così è se vi pare”, scriveva Pirandello. Sappiamo tutti chi è il responsabile di questa discesa negli inferi del calcio e occorre farci il callo con queste squadre, come piace definirle a noi, “beckettiane”, ovvero quelle del teatro dell’assurdo. E queste tre partite da giocare nel breve lasso di sei giorni (domenica, mercoledì e sabato) dovranno necessariamente dare risposte concrete, smentire quanto si vocifera in questi giorni circa il cambio di allenatore. Non si sa ancora quando si giocherà con la Virtus Francavilla, se domenica alle 17,30, se alle 15 o, addirittura, se il sabato per i noti eventi napoletani, tuttavia il Bari dovrà necessariamente cambiare volto come un serpente quando abbandona la propria muta, per diventare credibile al palato dei tifosi. Questo andamento fatto di cambi continui di modulo, questa mancanza di identità precisa, questo non gioco e questa difficoltà tecnica dovranno diventare solo un brutto ricordo anche per non vanificare il lavoro svolto fino ad oggi, un lavoro senza dubbio duro e fatto di enormi sacrifici sia societari che tecnici sul campo. Del resto il campionato va avanti e se ne infischia se il Bari corre o meno. Ecco, è proprio qui la chiave di lettura: se il Bari non dovesse far bene in queste tre partite ravvicinate, tutto potrebbe accadere anche perché, nel contempo, le favorite continuerebbero a far punti.

La Virtus Francavilla, è vero, non se la passa bene, solo tre i punti nel suo forziere grazie a tre pareggi conseguiti contro squadre di un certo livello come la Reggina, la Casertana ed il Catania, per giunta al Cibali, insomma non una squadra in disarmo ma nemmeno da prendere sotto gamba. Dopo la Virtus sarà il turno del Monopoli in una gara inedita che i tifosi del Gabbiano non vedono l’ora si concretizzi per arrivare in massa al San Nicola in uno scontro che per loro sarà memorabile, e con il Monopoli ci sarà poco da scherzare in quanto, dopo la vittoria di Terni, la squadra di Scienza si candida come outsider rispetto alle favorite. Del resto in un torneo c’è sempre una squadra sorpresa ed il Monopoli potrebbe essere una di queste. Infine il Picerno, una squadra neo promossa che ha gli stessi punti del Bari (sette) e che già ha incontrato il Bari sul finale della passata stagione riuscendolo a fermare al San Nicola, è una di quelle che gioca a memoria per la quale occorrerà stare molto attenti. Insomma un trittico dal coefficiente di difficoltà altissimo.

Dando per scontato che Cornacchini adotterà un fisiologico turn over, il Bari sarà chiamato a cambiare passo dimostrando sul campo che era solo una questione di tempo, come dice Cornacchini, occorre dimostrare che la musica è cambiata, che i meccanismi tecnici cominceranno a funzionare a dovere evitando sbandamenti e di giocare senza un briciolo di testa. Cornacchini – si sa – è un allenatore troppo intelligente per lasciarsi trascinare in questa baraonda di voci che ne vorrebbero la testa. Lui va avanti per la sua strada incurante di tutto e di tutti. Certo, ulteriori cali di tensione potrebbero metterlo seriamente in discussione, e le sagome di Castori e di Baroni potrebbero davvero prendere corpo, e Cornacchini farà di tutto perché ciò non accada anche perché questa col Bari è la sua opportunità di professionista dopo anni di anonimato e poche fortune. Insomma, c’è da racimolare nove punti in tre partite, detto papale papale, possibilmente con uno “straccio” di gioco e di personalità così da smentire chi lo critica giusta e fisiologica. Sempre nei modi corretti ed educati, un segno di maturità dei tifosi.

Massimo Longo

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