Principale Politica Diritti & Lavoro Scontri in Cile: salgono a 11 i morti

Scontri in Cile: salgono a 11 i morti

scontri

La notizia dell’aumento delle tariffe della metropolitana a Santiago del Cile ha fatto traboccare il vaso del malumore della capitale. L’aumento ha portato il biglietto a 831 pesos, corrispondenti a circa 1 euro, provocando la reazione violenta soprattutto da parte di studenti universitari e liceali. Le proteste ormai stanno aumentando la loro intensità con incendi a stazioni della metro ma anche a negozi, bus e automobili. La polizia cilena reagisce utilizzando lacrimogeni  e caricando i manifestanti.

I morti sono già undici, gli ultimi cinque sono deceduti a causa di un incendio di una fabbrica di vestiti che era stata saccheggiata dai manifestanti. La preoccupazione delle istituzioni è tanta che il presidente Sebastian Pinera ha dovuto dichiarare lo stato di emergenza: si tratta della prima volta dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet. Concessi dunque poteri straordinari a polizia ed esercito, ed è stato nominato il generale Javier Iturriaga responsabile delle operazioni.

Nonostante la sospensione dell’aumento delle tariffe della metro, motivo dell’esplosione del malcontento, la protesta non è diminuita. “Ho ascoltato con umiltà la voce della gente e non avrò paura di continuare a farlo perchè così si costruiscono le democrazie”, ha detto il Sebastian Pinera. “Tutti hanno diritto di manifestare pacificamente e solidarizzo con le ragioni che hanno per farlo – continua il presidente cileno – ma nessuno può minacciare la sicurezza di nessun compatriota. Solo uniti potremo salvare e conservare la nostra democrazia”.

Le proteste non hanno coinvolto solo Santiago del Cile, si segnalano dimostrazioni anche a Concepciòn, Rancagua, Punta Arenas, Valparaìso, Iquique, Antofagasta, Quillota e Talca. Il governo ha reso noti alcuni numeri: 152 persone arrestate per violenze, 70 per aggressioni gravi e 40 per saccheggi. Secondo la stampa locale il numero sarebbe molto più alto. Il coprifuoco notturno dalle 21 di sera alle 7 è ancora in vigore. Si temono ulteriori episodi di rabbia da parte dei manifestanti in reazione alle stringenti misure di contenimento del malcontento popolare.

Di Sara Carullo

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.