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Su Facebook scrive “Oggi vi faccio un regalone” e dopo mezz’ora muore. Addio a Danny Franko, il dj mixologist barese famoso anche a Miami.

BARI- Un riposino di 5 minuti. Avrebbe voluto che fosse solo di 5 minuti, il riposo post-pranzo.
Dopo aver gustato i tubettini con le cozze preparate dalla sorella Anna, dice alla sua compagna Cristina: “Ho bisogno di te, facciamo le coccole”. La raggiunge in cucina e l’abbraccia. Abbraccia la sua donna più forte che mai. E la coccola. E si fa coccolare. “Ma lo sai che ti amo? Lo sai che sei tutta la mia vita?” le dice. Ma per Cristina sembrava scontato. Glielo diceva ogni giorno, ogni istante. Tra baci e carezze, all’improvviso la solita smorfia con il volto, mimando una paresi facciale, con l’occhio sinistro aperto in maniera anomala. “Dai smettila!” lo intima Cristina, allontanandolo con una mano sul suo torace.
Ma la mano si accorge che il torace si irrigidisce e dopo una manciata di secondi, anche tutto il resto del corpo. Gli manca l’aria, cerca di guadagnare un respiro, ma non riesce; biascica qualcosa di incomprensibile. Non riesce neanche a chiedere aiuto.
Cristina, sola davanti ad una tragedia che si consuma davanti ai suoi occhi, chiama il cognato Massimo. Squilla a vuoto. Allora, digita subito il 118.
Non risponde nessuno. E giù, a raffica, le telefonate alle cognate: “Chiamate il 118, non rispondono” con voce rotta dal pianto e tremante.
Ma in pochissimi minuti lo perde. Cristina perde il suo uomo, quello giusto davvero, la cosiddetta anima gemella.
Se ne va così con i suoi 56 anni compiuti a luglio, Donato Franco, notissimo deejay barese, bartender e tanta tanta giovialità, in un caldo sabato pomeriggio di ottobre.
Inutile il pronto soccorso del cognato Massimo con un massaggio cardiaco. Inutile l’arrivo del 118 dopo 7 minuti dalla chiamata. Inutili le 14 scariche elettriche al cuore.
In minuti velocissimi, la Morte ha fretta di portarselo via.
Infarto ventricolare: ecco la diagnosi scritta sul certificato rilasciato dal medico.
Elisa, una delle sorelle: “E’ stato un pilastro della mia vita. Mio fratello era il mio alter-ego. Generoso all’inverosimile: pur di restarne privato lui, aiutava concretamente gli altri. Una persona speciale, le parole non possono rendere quanto fosse stato speciale. Amava David Bowie e tutto ciò che ho imparato della musica, lo devo a lui. Quando c’era lui, era sempre una festa. Quando nacque mia figlia, la mia stanza in ospedale divenne una discoteca, con fiumi di spumante e tanta tanta musica, gioia,e tanta gente”.
Le sorelle Anna e Gisella, quella maggiore, con i fratelli Michelangelo e Vito raccontano: “Era un bambino ‘potente’, le suore di Santa Scolastica, a scuola non lo volevano perché era impossibile gestirlo. Quando a 8 anni, aveva la tonsillite e doveva fare le siringhe, fuggiva in tutte le stanze, e più di 4 persone dovevano impegnarsi a bloccargli gambe, braccia e testa, per fare l’iniezione”.
Gisella racconta un altro episodio: “A 26 anni, fa un sogno e lo racconta a mia madre. Sogna di portare tanti rosari addosso. E mia madre disse scherzando: E che croce devi portare?”. Da allora, mio fratello ha sempre portato un rosario al collo”.
Ma la storia più inquietante l’ha scritta Donato stesso sul suo profilo di Facebook.
Ore 13,46 del 19 ottobre 2019: “Oggi vi farò un regalone da conservare”, e posta una sua foto di Miami, di spalle.
Aveva forse avuto uno strano presentimento che sarebbe morto? Una foto di spalle, quasi ad indicare il suo congedo da questa vita.
Dopo 30 minuti, muore davanti alla sua Cristina.
Non era la prima volta che accusava fitte al torace, ma i medici gli prescrivevano antibiotici. “E’ una bronchite, tranquillo”, gli dicevano. Ma non finisce qui. Un mese fa, accusò i dolori al braccio sinistro, e si recò al Pronto Soccorso del Policlinico di Bari, dopo lunghe ore di attesa (dalle ore 8 alle ore 17), gli venne diagnosticata una semplice tendinite. Insomma, nulla di grave.
E quando tornò a casa, rassicurò i familiari: “Sto bene, non è niente. Tutto a posto”.
Donato conosceva tutta, ma veramente tutta Bari. E tutti conoscevano lui. Gentile, sempre disponibile, solare, stimato e benvoluto da tutti.
Ecco le testimonianze di alcuni.
Pasquale Dioguardi: “Se n’è andato un deejay che ha fatto la storia di Bari”
Vincent De Robertis: “Sono stato ospite da lui a Miami, e mi fece ascoltare alcune sue tracce. Ho un bel ricordo: una persona sempre solare.
Nino Chiarulli: “La sera prima mi disse, “Nino ssi fatt vecchji” ed io risposi: posso morire pure ora. Nella vita, ho fatto tutto. Anzi, al mio funerale voglio i migliori djs di Bari, una consolle in chiesa e voglio una festa. Me la organizzi tu?, gli dissi. E lui mi rispose, con fare rassicurante come al suo solito: “Me la vedo io”. E invece anche stavolta, è arrivato prima lui”.
Claudio De Tullio vuole salutarlo così: “Ciao Donato, è stato bello condividere il giorno del mio compleanno insieme. Non ti dimenticherò mai. Sei una persona speciale! Un forte abbraccio”
I funerali, martedì 22 ottobre alle ore 16 alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Poi – per sua volontà – verrà cremato. Un’allerta alla Polizia Locale di Bari: in occasione dei funerali, in piazza Luigi di Savoia, si prevede un enorme afflusso di pedoni.

Myriam Di Gemma

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