di F. Moretti
È accaduto in Lombardia, una storia di abusi sessuali e maltrattamenti durati per quattro anni. Una vita da inferno per una donna e i suoi figli, accusato il convivente
Milano, capitale del lusso e delle mille luci, un’ombra oscura è calata su una casa di periferia. Una drammatica vicenda che ha origine nel 2015 e continua fino ai giorni nostri, gli sventurati protagonisti di questa assurda storia di violenza sono una donna e i suoi figli, avuti da una precedente relazione, e un orco con cui condividono la propria vita, sotto lo stesso tetto. L’uomo malvagio era già stato processato e assolto per violenza sessuale e maltrattamenti. All’epoca dei fatti le dichiarazioni rilasciate dalla compagna alle forze dell’ordine furono ritenute inverosimili e contraddittorie. La verità è che gli orchi sono bravi a plagiare, a far suscitare sensi di colpa nella propria vittima, e attanagliata dalla paura non denuncia i ripetuti atti di violenza che è costretta a subire. I carnefici, però, spesso ignorano la forza delle donne, questa volta a sporgere denuncia è stata la figlia 14enne della compagna dell’accusato, anche lei, in passato, oggetto di attenzioni sessuali da parte dell’uomo, 44enne. Grazie al racconto dell’adolescente e alla denuncia, i carabinieri hanno potuto riaprire le indagini. Agghiaccianti le confessioni della ragazzina, disumani i comportamenti di quest’uomo nei confronti dei bambini più piccoli. La 14enne era costretta a nascondere i suoi fratellini nell’armadio per sottrarli alle violenze, l’uomo quando li sentiva piangere, per zittirli, li costringeva a fare una doccia con acqua fredda e poi li spediva a letto tutti bagnati. L’orco ha costretto la compagna durante il periodo di gravidanza ad assumere droga, e alla nascita il bambino presentava astinenza da stupefacenti. A volte la malvagità insita nella mente umana non conosce limiti, è profonda come gli abissi dell’oscurità, impossibile intravedere lo spiraglio di luce. Al contrario la giustizia punisce, ora l’uomo è recluso nel carcere di San Vittore con l’accusa di tentata violenza su minore, lesioni e maltrattamenti famigliari.
Un caso di violenza domestica perpetrata e agita esclusivamente da un compagno contro la sua famiglia. La casa che dovrebbe essere il luogo sicuro per eccellenza si trasforma in un posto infernale, dove si conduce un’esistenza da incubo anziché una vita felice e serena. Quei bambini, una volta adulti, cosa ricorderanno? Anime lacerate da ferite inferte da gratuita crudeltà. L’augurio è che possano fare un percorso che faccia trovare loro, ancora una volta, la fiducia nella bontà dell’essere umano. Un grazie al coraggio della 14enne, alla forza di denunciare, scelta difficile e sofferta, ma che ha ridato la libertà a un’intera famiglia.
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