Così sta accadendo anche con il “caso” Don Alessandro Maria Minutella: ci si ferma alle tifoserie di chi è “pro” e di chi è “contro”, si resta in superficie, evitando di affrontare l’argomento più spinoso che non è solo quello delle due scomuniche, le quali è evidente che erano inevitabili da un certo punto di vista, quanto quello di capire il perché – forse – chiunque oggi non fosse d’accordo con questa chiesa, è “ipso-facto” scomunicato.
E da questa domanda, che dovremo imporre a noi stessi: Siamo tutti scomunicati?, proviamo a capire cosa è accaduto e come dovremo muoverci.
Don Alessandro Maria Minutella aveva accettato di rientrare in un certo “silenzio”, in attesa di trovare un Vescovo (cattolico) che lo sostenesse, ma sono arrivati da lui quattro sacerdoti della diocesi per comunicargli che già dal 15 agosto scorso, la sua condanna era stata decisa dalla gerarchia, senza essere stato mai convocato, per poter spiegare la sua posizione. Insomma una condanna decisa – ipso-facto – non decisa dal Vescovo, badate bene l’inghippo che in tal modo solleva il vescovo dalla colpa, come a dire “non ti ho scomunicato io, ti sei scomunicato da solo“, con un Decreto appunto che comunicava al sacerdote la sua caduta “nell’eresia”, prima scomunica, e nell’attentato all’unità della Chiesa, di porsi contro la Comunione della chiesa, seconda scomunica. Il resto lo potrete ascoltare qui.
L’accusa di eresia è palese – per la gerarchia – e rientra in questo schema che riassumiamo così: Don Minutella afferma che papa Bergoglio non è il “papa” legittimamente eletto perché non esiste un “papa emerito” e perché la sua elezione è stata fatta con l’imbroglio… Al di là di come la pensiamo, motivo per cui vi preghiamo a non accendere tifoserie, ma solo di ragionare, quello che non si comprende è perché al sacerdote non sia stato dato il diritto di difendersi e, di conseguenza, venire convocato per spiegargli, dimostrargli – magari – quanto fossero sbagliate le sue “teorie”. La questione poi della invalidità della Messa è una conseguenza che potremo affrontare a parte, ma è da qui che si parte.
In tal senso e in tale agire, anche i fedeli – e il mondo intero – avrebbero guadagnato da un atteggiamento limpido e cristallino da parte della gerarchia… se avesse avuto l’accortezza di spiegare come stanno i fatti perché, e noi lo diciamo da cinque anni, non esiste il papa “emerito”, termine che abbiamo sempre rifiutato di usare. Dove sta, dunque, l’accusa di “eresia”?
Secondo il Diritto Canonico l’ eresia si ha quando una teoria prende una “direzione diversa, opposta” da quella della dottrina ufficiale. Per esempio: eresia è predicare dottrine contrarie alle dottrine insegnate dalla Chiesa quindi, l’eretico, è colui che impugnando una falsa dottrina, la impone nella chiesa e a nome della chiesa, spacciandola per vera. Sempre secondo il Diritto Canonico “vien detta eresia, l’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa”. Per il Diritto Canonico al n. 751 è definita eresia il dubbio ostinato sulla dottrina della Chiesa; – apostasia, il ripudio totale della fede cristiana; – scisma, il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti (i Vescovi appunto).
La scomunica per attentato allo scisma è più complesso. La parola scisma viene dal greco “schizein”, “dividere”. Secondo il Diritto Canonico essa indica una situazione in cui si rifiuta la sottomissione (cioè l’obbedienza) al Papa o la comunione con i membri della Chiesa soggetti al Papa, i Vescovi. In pratica, dunque, è una divisione, per la quale è prevista appunto la scomunica “latae sententiae”, e in altri casi più gravi anche la caduta allo stato laicale se si stratta di un sacerdote.
Dunque laddove è palese che, rifiutandosi Don Minutella di riconoscere legittimo e Papa – Bergoglio – è incorso di sua spontaneità nella scomunica (ipso-facto), deve però essere anche posto all’attenzione di tutti cosa recita questo passaggio del Diritto Canonico: Can. 752 – Non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda. ———– Can. 754 – Tutti i fedeli sono tenuti all’obbligo di osservare le costituzioni e i decreti, che la legittima autorità della Chiesa propone per esporre una dottrina e per proscrivere opinioni erronee; per ragione speciale, quando poi le emanano il Romano Pontefice o il Collegio dei Vescovi.
Orbene, la difficoltà davanti alla quale si è trovato a combattere Don Alessandro Maria Minutella, ed oggi anche ognuno di noi, è racchiuso in quel: “per esporre una dottrina e per proscrivere opinioni erronee“… perciò, quando ci troviamo davanti all’imposizione – tanto per fare esempi concreti – di un Enzo Bianchi con le sue eresie, osannato dal Papa e dai vescovi, imposto nei seminari e nelle diocesi, e invece di “esporre la corretta dottrina …. per proscrivere opinioni erronee”, viene imposta l’eresia, chi è in stato di apostasia e di scisma?
Che l’attuale situazione sia drammatica e per certi versi apparentemente irrisolvibile – se non interverrà un’azione dall’Alto, magari appunto il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria – è sotto gli occhi di tutti. Don Alessandro Maria Minutella forse, però, CHIEDE TROPPO… perché l’ostacolo più duro, per quanto egli abbia “provato” che l’elezione di Bergoglio potrebbe essere invalida e che NON esiste un papa “emerito”, ciò di cui abbiamo bisogno è proprio l’autorità di UN VESCOVO che ci sostenga e che sostenga lui nella battaglia intrapresa che però, attenzione, non può essere contro un papa e neppure “contro” Bergoglio dal momento che, piaccia o non piaccia (Don Alessandro ha criticato questa descrizione) è Benedetto XVI che lo ha riconosciuto pubblicamente quale suo successore. Punto!
Si può discutere quanto si vuole, e si possono esporre tutte le teorie anche giuste e corrispondenti ai fatti ma è incontrovertibile che, il riconoscimento di Bergoglio “Papa” da parte di Benedetto XVI CI IMPONE almeno quell’ossequio che scaturisce dai fatti… a meno che “domani” non venga provato che la Rinuncia di Benedetto XVI era invalida e, di conseguenza, questo attuale pontificato, cadrà ips-facto. Ma fino a quel momento questa è la situazione.
Una scomunica che non fa “vincitori” nessuno, tutti siamo perdenti; ferito è anche il Cuore di Cristo, il Cuore stesso della Chiesa, che da questa Gerarchia scomunicante, avanza con i propri progetti eretici e devastatori…. ferito è il Cuore Immacolato di Maria degradato a “donna laica; donna come noi, la Madonna che deve tacere” e così via….
Veniamo ora all’ultimo aspetto che ci interessa più da vicino: siamo tutti scomunicati ipso-facto? Per i bergogliosi sì, e da tempo! Chiunque non segue il guru Enzo Bianchi, ma anche la “chiesa di Karl Rahner” E’ SCISMATICO…. ossia producendo una resistenza ed una negazione a queste false dottrine che però sono oggi l’asse portante di questa FALSA CHIESA, si è scomunicati ipso-facto ma… dalla falsa chiesa.
Facciamo un’altro esempio concreto e di attualità (tanti altri esempi li troverete sfogliando i nostri editoriali). La CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha approvato la modifica del Padre Nostro (e del Gloria) nel lezionario liturgico della Messa. Dovete sapere che sia Giovanni Paolo II quanto Benedetto XVI si RIFIUTARONO di approvare questa modifica, ma nel 2008 la CEI modificò la famosa frase del “non indurci…” nella traduzione della Bibbia. Benedetto XVI allora IMPOSE CHE il cambiamento NON avvenisse nel lezionario della Messa, e la cosa finì lì. Oggi sono ritornati alla ribalta consapevoli del fatto che lo stesso Bergoglio erano anni che voleva questo cambiamento e che questo cambiamento avverrà anche senza il pronunciamento ufficiale del Papa.
Ebbene: cosa accadrà a chi si imporrà di NON cambiare quelle parole e continuerà a recitare le antiche Preghiere come la Tradizione insegna? Staremo a vedere, ma qui ha ragione Don Minutella, rischiamo L’IPOCRISIA…. perché mantenendo in noi l’antica Preghiera corretta, verrà meno IL SENSO DI COMUNIONE NELLE PAROLE STESSE CHE PRONUNCIAMO con il sacerdote durante una funzione pubblica.
Comunione, allora, con chi?
Infatti quelle parole cambiate non sono un aspetto DECORATIVO, esse INFICIANO IL SIGNIFICATO STESSO DELLA RESPONSABILITA’ DELL’UOMO NEL PECCARE, cadere nella prova…. ed attribuire a Dio – se ci ha abbandonati – la scelta (predestinazione calvinista) della caduta…. Così come la frase cambiata al Gloria: “pace in terra agli uomini che egli ama“, inficia quella VOLONTA’ (frase corretta: pace in terra agli uomini di buona volontà) che è la responsabilità dell’Uomo nello scegliere fra il Bene e il male, scegliere DIO o rifiutarlo.
Queste modifiche non sono di oggi. Fu Lutero a cominciare i cambiamenti… e da cinquant’anni c’era il tentativo di farlo anche nella Chiesa, ma tutti i Papi, fino a Benedetto XVI, lo avevano impedito. Impossibile non chiedersi fino a qual punto ci sarà detto, un bel giorno, che siamo tutti scomunicati…. perché non avremo accettato l’eresia di Karl Rahner e quella di Enzo Bianchi….
E’ questo un grave ribaltamento per cui riteniamo dover combattere “la buona battaglia” – vedi qui – e tuttavia senza occuparci NOI della questione del “Papa-non-papa“. Per Don Minutella è una conseguenza indiscutibile, per noi invece è discutibile e non siamo noi a poter aprire un tribunale per questo, o fare sentenze. Sappiamo bene che di questa “solidarietà” Don Minutella non se ne fa nulla, ed anzi, saremo rimproverati da lui per questo, non importa.
Se Don Minutella lo accetta, siamo qui tutti Consacrati al Cuore Immacolato di Maria la Quale – attraverso le Apparizioni riconosciute dalla Chiesa stessa, quella vera – non discute MAI sulla questione di “un Papa eretico – o non papa“, ma CI GUIDA NELLA VERA FEDE, ammonendoci che se anche è vero che c’è una “falsa-chiesa” come la descrive la stessa beata Emmerich, questa è DENTRO la vera Chiesa che in un certo senso “si è ritirata sul monte” con Benedetto XVI…..
Riteniamo questa una DURISSIMA PROVA-TENTAZIONE a resistere in queste condizioni per difendere la Vera Fede… senza occuparci noi laici del VICARIO DI CRISTO…. materia che non ci compete, mentre compete a noi IL DEPOSITO DELLA FEDE da tutelare e tramandare, compete a noi narrare queste tristi CRONACHE di un pontificato che, ne siamo certi, potrebbe essere in futuro annullato, oppure dichiarato il peggiore della storia della Chiesa.
Ma, ripetiamo e chiudiamo, questa sentenza non compete a noi! Comprendiamo la battaglia di Don Alessandro Maria Minutella, ma egli stesso dovrebbe sapere che non è in nostro potere delegittimare quella conferma che lo stesso Benedetto XVI ha fatto pubblicamente più di una volta, del suo successore. Diversa fu la questione della negazione a legittimare la falsa teologia di Bergoglio – cliccare qui – infatti è su questa falsa dottrina che riteniamo di dover combattere, come facciamo da anni, da prima che lo stesso Don Alessandro Maria Minutella, uscisse allo scoperto.
“Non bisogna mentire, ma occorre invece dire la verità in tutto. Mt.5,37: Sia la vostra parola: sì, sì; no, no. Il sovrappiù viene dal Maligno. Ef.4,25: Deponendo la menzogna, parlate la verità ciascuno col suo prossimo. Col.2,9: Non mentitevi a vicenda.” San Basilio di Cesarea, Vescovo – Regole Morali – XXIV
P.S. NON SIAMO ANONIMI…. siamo dei Laici impegnati e che debbono anche proteggere in qualche modo le proprie famiglie. Si può esporre se stessi alla gogna e al Calvario, ma non gli altri. Chi deve conoscerci, ci conosce, a domanda risponderemo. Ad ogni tempo il momento, tutto ha il suo momento (cf.Qo.3,1).