Principale Attualità & Cronaca Genova, incendiata l’auto del console onorario turco

Genova, incendiata l’auto del console onorario turco

 Gli anarchici rivendicano L’inchiesta è nelle mani dei magistrati dell’antiterrorismo

E’ stato rivendicato sul sito anarchico Round Robin il rogo dell’auto in uso al console onorario di Turchia avvenuto questo pomeriggio a Genova. “La guerra non la si può comprendere se non la si vive con i propri sensi”, esordisce il comunicato. “A Genova nella centralissima Castelletto nel primo pomeriggio di oggi 29 Novembre – si legge nella rivendicazione della “cellula anarchica Lorenzo Orsetti”- mentre infuria il Black Friday, noi ci siamo presi la briga di incendiare un’automobile. Apparteneva al corpo consolare turco”.  “I boati dei pneumatici, la puzza della plastica che brucia sono una ridicola percentuale di cosa significhi avere la guerra in casa” prosegue la rivendicazione.

Per gli autori “il tabù della violenza sui fabbricatori di morte è ora che cada” e “se poi il concetto minimo è di ‘guerra alla guerra’ beh, viene da sé che se si vuole fermare concretamente la guerra, la violenza su cose e persone è da mettere in conto, e bisogna avere il coraggio di palesarlo su manifesti e rivendicazioni”. “Noi dobbiamo essere una costante spina nel fianco dell’oppressore – concludono – dobbiamo essere noi a dettare i tempi dell’attacco e non scagliarci solo quando i fulmini della repressione cadono qua e là nel mondo”. Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo. L’inchiesta passa ora nelle mani dei magistrati dell’antiterrorismo.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, il rogo all’auto del console onorario della Turchia sarebbe stato appiccato versando liquido incendiario sulla ruota anteriore. Due anni fa, nella stessa zona, era stata incendiata la macchina del console cileno. Anche in quel caso il gesto era stato rivendicato dagli anarchici. A fare propendere per il gesto ‘politico’ anche la presenza a Genova del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha presenziato al congresso nazionale dell’Anm. Gli investigatori hanno sequestrato le telecamere della zona per ricostruire quanto successo. 

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