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La collaborazione, al via da settembre 2019, nasce dall’impegno preso da Nestlé che punta a rendere il 100% dei suoi imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. In Italia, Nestlé ha già raggiunto il 95% di materiale riciclabile all’interno dei packaging dei propri prodotti, trovandosi perfettamente in linea con gli obiettivi. In questa direzione, l’Università mette a disposizione il Dipartimento di Scienze Chimiche, un centro d’eccellenza nel campo della scienza dei polimeri, che dispone delle risorse e del know-how necessari per svolgere attività di ricerca scientifica nel campo dello sviluppo di materiali polimerici innovativi.Il contributo della Federico II fa parte di una serie di partnership internazionali, tra le quali figurano quella con PureCycle Technologies, azienda con base a Chicago specializzata nella rimozione di colori, odori e contaminanti dai rifiuti di plastica per trasformarli in una resina vergine e con Danimer Scientific, azienda della Georgia che sta sviluppando una bottiglia riciclabile e biodegradabile in mare. Non è la prima volta che Nestlé e il Dipartimento di Scienze Chimiche incrociano le loro strade: già 10 anni fa nell’ambito del progetto Axia – in collaborazione con la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) – la Federico II aveva ricevuto il sostegno di Nestlé per la ricerca di nuovi materiali polimerici per l’imballaggio rigido e flessibile di alimenti.
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