Il capo politico del M5s ha annunciato due interventi sull’istituto di credito: portare i nomi di chi ha preso i soldi e studiare i verbali delle ispezioni di chi doveva controllare. Poi annuncia l’intenzione di cominciare a fare “una banca pubblica per gli investimenti per aiutare le imprese sul territorio” – Scheda: Le mosse del governo per PopBari
Sulla banca popolare di Bari “vogliamo intervenire in due modi”. Lo ha detto Luigi Di Maio. “La prima cosa in Consiglio dei ministri si portano nomi e cognomi di chi ha preso i soldi e non li ha restituiti, i soliti prenditori vicini alla politica, non gli imprenditori onesti che tirano avanti la carretta – ha spiegato. Il secondo modo è “conoscere tutti i verbali delle ispezioni fatte da chi doveva controllare perché questo buco nella banca non lo ha fatto un alieno”.
“L’avrà fatto qualcuno in particolare anche per forse omessi controlli. Dopo di che se si deve fare un intervento quella banca va nazionalizzata, torna agli italiani e cominciamo fare una banca pubblica per gli investimenti per aiutare le imprese sul territorio. Noi ci prendiamo la banca e cominciamo a prestare i soldi alle imprese oneste sul territorio”, ha sottolineato.
“Vorrei dire una cosa anche con molta cordialità perché oggi è un giorno importante per noi e non vogliamo creare tensioni. Quando affronteremo il tema della banca popolare di Bari che è stata commissariata da Banca d’Italia, non faremo perdere soldi ai risparmiatori e tanto meno ripuliremo con soldi pubblici la banca per venderla ai privati”, ha detto poi Di Maio rispondendo a chi gli chiede se si farà autocritica sulle banche come chiede il leader di Italia viva, Matteo Renzi.
“Quello è ciò che è stato fatto in passato. Banca Etruria fece perdere soldi ai risparmiatori che stiamo risarcendo noi adesso. Le banche venete furono ripulite con i soldi degli italiani e vendute a un euro a un’altra banca”, ha aggiunto.