Principale Politica Diritti & Lavoro Il MIUR si divide: Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi i nuovi Ministri

Il MIUR si divide: Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi i nuovi Ministri

L’attuale sottosegretaria alla Pubblica istruzione Lucia Azzolina sarà la nuova Ministra alla Pubblica Istruzione mentre, Gaetano Manfredi, rettore dell’Università di Napoli, sarà Ministro dell’Università e della Ricerca.

Dopo la dimissioni di Lorenzo Fioramonti, il ministero doveva rimanere di quota Movimento 5 Stelle. Nonostante il toto-nomi avesse indicato Azzolina come una possibile sostituta (ipotesi confermata), sembrava che mancasse un nominativo di spicco ma che avesse soprattutto i requisiti tali da ricoprire questo incarico. Una mancanza che (forse) viene controbilanciata da una figura più autorevole come quella di Manfredi a cui viene dato, da rettore, il ministero dell’Università e della Ricerca.

Il gesto di Fioramonti, indipendentemente dal suo operato o dalle considerazioni di valore nei confronti della sua persona, ha avuto il merito di aver acceso finalmente i riflettori sulla drammatica situazione della scuola italiana di cui manca, da anni, di una visione organica di lungo termine. Le problematiche da affrontare non riguardano solo il diritto allo studio: bisognerebbe migliorare la qualità dell’impianto già esistente, puntare all’innovazione e alle nuove tecnologie, rendere più efficiente un sistema scolastico che sembra sempre più lontano dai bisogni del mercato ma anche dagli altri competitors non solo europei ma anche internazionali.

“L’economia del XXI secolo si basa soprattutto sul capitale umano, sulla salvaguardia dell’ambiente e sulle nuove tecnologie; non riconoscere il ruolo cruciale della formazione e della ricerca equivale a voltare la testa dall’altra parte. Nessun Paese può permetterselo. La perdita dei nostri talenti e la mancata valorizzazione delle eccellenze generano un’emorragia costante di conoscenza e competenze preziosissime che finisce per contribuire alla crescita di altre nazioni, più lungimiranti della nostra. È questa la vera crisi economica italiana”, si legge nella lettera di dimissioni che il l’ex Ministro Fioramonti ha pubblicato su Facebook.

Un passo riassuntivo della vera problematica dell’istruzione italiana che si trova ad essere non solo in ritardo rispetto agli altri Paesi, ma che da anni continua ad essere il fanalino di coda delle manovre di bilancio, superata da altre questioni, non sempre altrettanto prioritarie. Certo, la scuola e università non hanno un appeal così potente come altre tematiche, ma non vuol dire che siano meno importanti.

Nuove nomine, nuovo ciclo…sarà la volta buona?

Di Sara Carullo

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