Da sempre refrattario alle dichiarazioni senza risultati certi, il segretario leghista decide stavolta di presentarsi davanti alle telecamere molto presto, poco dopo la mezzanotte. Il capo di via Bellerio vuole “parlare ai suoi e metterci la faccia”
Matteo Salvini scende in sala stampa dopo la prima proiezione televisiva delle Regionali emiliano-romagnole. Maglioncino di lana color carta da zucchero, divisa degli ultimi giorni di campagna elettorale, il capo della Lega ringrazia gli elettori che sono andati a votare. “Di solito i politici non commentano exit poll, grazie a chi oggi ha votato”, premette, citando la “lezione” di Giorgio Gaber, “libertà è partecipazione”.
“Avendoci messo sangue, anima, ascolto, e avendo fatto migliaia di chilometri, mi prendo un pezzettino di merito di aver ri-coinvolto tante persone”, aggiunge. Poi il segretario leghista esulta per il risultato in Calabria, dove la candidata di FI sostenuta da tutto il centrodestra, Jole Santelli, è in netto vantaggio. Per quanto riguarda la battaglia delle battaglie, l’Emilia Romagna, Salvini evita la parola sconfitta. E a chi glielo chiede dice che “assolutamente no”, non si sente sconfitto. Ma il distacco del governatore dem uscente Stefano Bonaccini sulla sfidante leghista Lucia Borgonzoni è un dato. Un risultato lontano dalle aspettative dei leghisti e dello stesso Salvini, che era convinto di vincere.
Da sempre refrattario alle dichiarazioni senza risultati certi, il segretario leghista decide stavolta di presentarsi davanti alle telecamere molto presto, poco dopo la mezzanotte. Il capo di via Bellerio vuole “parlare ai suoi e metterci la faccia”. “Chiunque vinca, quando il popolo vota, ha sempre ragione”, scandisce, non mostrando delusione, ma ‘accusando’ il colpo.
Definisce poi “emozionante” il fatto che la “partita sia ancora aperta” in una Regione roccaforte della sinistra e che la Lega sia il “primo partito”. Ringrazia Borgonzoni, attaccata da tutti “perché donna”. Ed esulta per il risultato di Santelli, per il raggiungimento del quale la Lega è stata “determinante”.Il capo di via Bellerio è durissimo solo con il Movimento 5 stelle.
Uno dei partiti che fanno parte della maggioranza di governo, sostiene, è “scomparso in Emilia Romagna e Calabria” e “domani qualcosa a Roma cambiera'”, prevede, evocando possibili ripercussioni sul governo Conte. Infine, Salvini lascia la sala stampa con una promessa che ha il suono dell’avvertimento ai suoi avversari. “Se vinco sono felice, se perdo sono egualmente felice, anzi lavoro il doppio. Visto che c’e’ qualcuno che da’ la Lega morta da vent’anni, deve aspettare almeno i prossimi vent’anni per vedermi stufo e stanco”.