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Il manifesto politico di Pietro Pepe per uscire dai riformismi dei  Sovranisti e Populisti

Nell’agenda politica del prof. Pietro Pepe, quasi un manifesto per uscire dalle paludi  di riformismi spacciati da  Sovranisti e Populisti

Giovanni Mercadante

Non poteva non mancare sulla politica nazionale un’attenta riflessione del prof. Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio Regione Puglia e politico di lungo corso.

In questi mesi  il Governo nazionale in carica PD-5Stelle si sta giocando l’affermazione del suo mandato naturale. Molte le poste in gioco con un’opposizione agguerrita che tallona giorno dopo tutte le mosse del Premier Giuseppe Conte.

L’analisi puntuale, dettagliata e le proposte che scaturiscono dall’esperienza del prof. Pietro Pepe sono una lettera aperta a tutte le forze  politiche in campo per progettare in sinergia la ripresa economica del nostro Paese, il cui testo lo riportiamo  integralmente che merita la dovuta attenzione dell’opinione pubblica.

“L’AGENDA POLITICA DEL 2020″

In un momento assai complicato per la vita politica del nostro Paese, chiamato già in primavera, al voto delle elezioni regionali, il dovere di ogni cittadino responsabile è “partecipare all’impegno politico” soprattutto per custodire e sviluppare la Democrazia, in un’Italia divisa ed impaurita, offrendogli, però un’aggiornata Agenda Politica per il 2020. La prima attenzione perciò deve essere rivolta, innanzitutto, al ruolo della Politica Estera, sia dell’Italia che dell’Europa, per fronteggiare le diverse crisi internazionali o quelle Euromediterranee, assieme ai temi più urgenti del momento come: il lavoro ai giovani e non, le disuguaglianze sociali, l’ambiente e la giustizia.

Ma per poter affrontare e risolvere questi temi occorre disporre di una buona politica e soprattutto di una stabilità politica con una maggioranza consapevole della sua responsabilità, e un’azione di governo finalizzata a fare qualcosa e non solo continuare ad agire contro qualcuno.

Partiamo dall’importanza di avere una strategia e una politica estera idonea a fronteggiare le attuali crisi internazionali con una particolare attenzione a quelle mediorientali, senza dimenticare l’assedio dei movimenti nazionalisti e sovranisti presenti in Europa.

La strada maestra è quella tracciata dai 3 grandi statisti, fondatori dell’Unione Europea come Adenauer, Schuman, De Gasperi che amavano ripetere che “ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide” e che l’Europa deve parlare con una voce sola e avere un’unica politica estera ed un unica difesa specie per gli scenari bellicosi attualmente presenti in Iran, in Siria e in Libia, senza trascurare le continue tensioni commerciali delle grandi potenze dell’Usa della Cina e della Russia.

È arrivato il tempo di rimettere in moto la questione principale a cui devono tendere i 27 Paesi Europei che a mio avviso ha un solo nome “INTEGRAZIONE EUROPEA”.

Una seconda questione che richiede uno straordinario ed incisivo intervento Governativo è il tema del Lavoro, che deve essere assicurato a tutti, creando uguali condizioni di partenza per tutti i cittadini, ed evitando le eccessive differenze di stipendio tra i manager e gli operai, o lo sfruttamento dei Giovani che vengono sottopagati negli studi professionali; In una parola ridurre al massimo le disuguaglianze sociali, combattendo la Povertà , e tutte le dipendenze che hanno contagiato la società come la droga, il gioco d’azzardo, il giro dell’usura, l’alcool, le diverse mafie e le corruzioni. Ancora tra le questioni urgenti non possiamo più trascurare la materia ambientale che richiede una mobilitazione generale per fermare i noti danni già fatti, alcuni anche irreversibili, come: Inquinamento atmosferico, idrico, marino, il deturpamento delle Bellezze Naturali, le distruzioni del verde pubblico, la produzione di sostanze pericolose per la salute e le violazioni urbanistiche; insomma una politica ambientale a difesa del creato con politiche governative riconoscibili ed adeguate alla gravità del problema.

Cosi come si impone un costante ed efficace controllo Pubblico delle Amministrazioni dello Stato e delle sue articolazioni (Comune – Provincia – Città – Metropolitane e Regioni) che passa sia attraverso una seria classe dirigente matura e consapevole, sia attraverso la definizione del ruolo della Magistratura che non può essere sostitutiva della politica.

Per intenderci se si vara una norma per la prescrizione dal I grado di Giudizio si deve contemporaneamente varare la riforma sulla ragionevole durata del processo penale. Varare insomma una giustizia in cui un sentimento di vendetta lasci spazio alla riparazione della pena e alla riconciliazione delle tensioni sociali.

Entrando nel merito dobbiamo constatare che allo stato permane purtroppo una situazione politica precaria a causa dello smarrimento del principale protagonista “il Movimento 5 Stelle” con i suoi 300 deputati che forse sopravvive di tattica e sempre meno di strategia.

Ne consegue uno stallo in parlamento, con continue convulsioni della stessa maggioranza. Per capire l’anno 2020 il primo pensiero e la prima azione dei Responsabili Politici deve essere rivolta alla ricostruzione della politica e alla sua nobile e necessaria applicazione, attraverso il rilancio dei Partiti democratici; che rimane l’unica, per me, risposta alla babele di Populismi e Sovranismi e alla stucchevole propaganda demagogica italiana ed europea.

Anche se in quest’ultimo tempo l’antipolitica ha subito una frenata seria rimane purtroppo sempre in agguato e dietro l’angolo anche perché al decadimento della politica si contrappone l’ascesa dell’ uomo forte o del salvatore della patria.

L’attenzione deve essere alta e capace di saper cogliere e valorizzare il meglio che viene offerto dai Movimenti spontanei per dare corpo alla politica e risposte adeguate ai bisogni dei cittadini. Di nuovo in questo anno è sorto il “Movimento delle Sardine” nato soprattutto per contrastare le parole di odio o di paura e per ostacolare tutti i Populismi o l’insufficienza della proposta Politica.

C’è da dire che nel recente passato ci sono stati altri movimenti più o meno simili come la Rete, i Girotondi, il Popolo Viola che hanno stimolato la politica e alcuni hanno provato a trasformare la protesta in proposta, ma poi sono implosi o si sono  integrati al sistema politico. Allo stato il Movimento delle Sardine sta esprimendo il disagio sociale e il silenzio non è ancora diventato parola politica e cioè proposta. Dobbiamo seguire e attendere senza pregiudizi e con fiducia l’evoluzione delle Sardine.

L’unica curiosità di cui disponiamo è che può aiutarci a capire è fare riferimento al testo elaborato dell’autore pugliese Gianluca Giagnorio dal titolo “BRANO 6000-SIAMO UNA VOCE” che recita; “In questi giorni di politici né carne né pesce, tutti cambiano partiti come cambiano scarpe; Papà Mameli ci voleva desti, un pò in ritardo, ma adesso siamo svegli, siamo sardine e siamo tante, siamo formiche col passo di elefanti. Siamo l’Italia che si sta svegliando. Guarda le piazze: stiamo arrivando. E’ solo un estratto, ma molto chiaro; potrebbe svolgere una funzione di lievito e di formazione per una nuova classe dirigente”.

Anche il Partito Democratico ha aperto il suo cantiere con un nuovo “Piano Strategico” da portare alla verifica e rilanciare l’azione del Governo. Puntando ad un’Alleanza Programmatica con i 5 Stelle.

Il programma contiene 5 punti:

  1. la Rivoluzione verde per far crescere l’economia e il lavoro nel giorno del GREEN DEAL dell’Unione Europea con un investimento pari a 1000 miliardi;
  2. la SBUROCRATIZZAZIONE;
  3. la SVOLTA DIGITALE;
  4. la SCUOLA e
  5. il PIANO SALUTE ed ASSISTENZA ed rivolto al futuro dell’Italia.

Il prof. Pietro Pepe conclude con un richiamo al “secolo breve” Novecento e al suo insegnamento: Ci ricorda che quando il popolo ha paura,  ha davanti a sé due scelte, o seguire la parola di odio, come hanno fatto i totalitarismi che ci regalarono cento anni fa “Fascismo – Nazismo e Comunismo” cioè “Dittature”, oppure affidarsi alla speranza come ha fatto la cultura democratica, popolare e cattolica con testimoni eccellenti come Moro, Bachelet e Piersanti Mattarella, che hanno pagato con la loro vita la coerenza per il loro impegno sociale e Politico.

Dunque – chiosa il Prof.  P. Pepe – per restituire all’Italia senso civico, rispetto, umanità ed unità “La Politica” è chiamata a ricostruire il “Noi Sociale”.

È questa la prima urgenza dell’Agenda Politica 2020.

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