Principale Attualità «Caos a Mater Dei»: ma quando mai, non sparate sulla Croce rossa

«Caos a Mater Dei»: ma quando mai, non sparate sulla Croce rossa

Pronto soccorso e tutte le Unità operative pronte per l’emergenza urgenza

Grande è l’impegno degli operatori sanitari nella lotta al Coronavirus.

Di Riccardo Guglielmi

BARI – L’Italia è all’avanguardia per il diritto all’informazione che, se pur non espressamente menzionato nella Carta costituzionale repubblicana, è legato alla libertà di manifestazione del pensiero definito dall’articolo 21 della costituzione italiana. La Corte costituzionale con la sentenza n. 420 del 7 dicembre 1994, ha dichiarato che è necessario “garantire il massimo di pluralismo esterno, al fine di soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all’informazione“.

Dal pluralismo al diritto di cronaca il passo è breve. Ma gli attori del servizio comunicativo, carta stampata, rete e televisione, devono attenersi a regole, che si ispirano all’etica, alla verità, all’esattezza, alla trasparenza e al controllo delle fonti. L’attuale congiuntura è caratterizzata da una guerra contro un nemico invisibile, imprevedibile, feroce, il Coronavirus. Gli operatori di ogni ordine e grado del Sistema sanitario nazionale da mesi, su un fronte esteso a tutta la nazione, combattono con coraggio, abnegazione e senso del dovere con la certezza che la vittoria è vicina. Il rispetto che deve essere attribuito a queste donne e  a questi uomini ora deve essere altissimo e non deve intaccare professionalità, competenze e di conseguenza le strutture nelle quali operano. Una notizia corretta deve essere imparziale, non deve fare pubblicità o creare false speranze; non deve creare allarme in pubblico esposto, in questo momento, a grosse fragilità. Scrivere che c’è « caos alla Mater Dei di Bari» la struttura che dobbiamo considerare risorsa per il Servizio sanitario regionale, considerata la quantità e qualità di assistenza, il numero dei posti di lavoro, fa un torto, per palese inesattezza e pretestuosità, a medici, infermieri, tecnici, dirigenti, amministratori e crea angoscia nella popolazione.

Non esiste alcun caos. Al di là degli aspetti amministrativi e penali verso chi, con tutte le attenuanti del caso, ha innescato il problema, la giovane mamma che ha partorito,  risultata positiva al Covid-19, tutte le procedure messe in campo dalle dirigenze della Clinica, sono andate nella direzione giusta, grazie alla competenza ed esperienza del Direttore sanitario e del suo staff. Corretta catena di comando, immediata identificazione delle problematiche, messa in campo di soluzioni efficienti ed efficaci (controllo del personale, sanificazione, corretto isolamento e non « zona rossa» ) sono state le procedure adottate in tempi brevi. Non c’è stato  caos, né creato panico nei lavoratori. Alla giusta paura iniziale, la razionalità ha messo in atto i meccanismi di allarme idonei a fronteggiare la situazione. La conseguenza è che non c’è stata  interruzione dei servizi. Mater Dei Hospital è una struttura accredita con il Servizio sanitario regionale e se non si vuole etichettare “pubblica” è nella sostanza di “pubblica utilità”. Le attività ordinarie sono state sospese sino al 31 marzo in esecuzione da quanto stabilito dalla Regione Puglia su tutto il territorio regionale. Invariata rimane la tutela per i pazienti oncologici, la Cardiologia con l’emodinamica resta inserita nella rete dell’infarto, tutte le Unità operative sono allertate per l’emergenza – urgenza. I militari sanno cos’è il fuoco amico, ma non si aspettano che qualcuno spari sulla Croce Rossa. Non esiste il solo Coronavirus, tutte le altre patologie continuano e continueranno a far danni all’uomo perché non scioperano e non vanno in ferie.

Medici e infermieri italiani sono l’equivalente dei pompieri di New York dell’11 settembre 2011. Sono in prima linea, mettono a rischio vita e salute propria. Come per i pompieri ci sono già le prime vittime e lo stesso Vice ministro alla salute, Pierpaolo Sileri, medico anch’esso, pur contagiato, continua a lavorare in isolamento. È il momento che il mondo dell’informazione e la politica tuteli gli operatori della salute, li faccia lavorare in tranquillità, senza il timore di immeritate contestazioni e futuri contenziosi medico legali.

Le donne e gli uomini di Mater Dei Hospital, pur attendendo scuse, non hanno il tempo di star dietro a notizie imparziali e ingannevoli. “Non ragionar di lor ma guarda e passa” scrisse Dante. Come ieri e oggi, domani cureranno quanti chiederanno loro aiuto con competenza e professionalità, senza negare sorriso e leggerezza. Al doveroso rispetto per tutto il pianeta della sanità nazionale è cosa buona e giusta aggiungere un meritato “Grazie per tutto quello che state facendo”.

# Io sto in corsia    #Tu rimani a casa

Riccardo Guglielmi – Giornalista scientifico del Corriere Nazionale

redazione@corrierenazionale.net

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