Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Gli ottant’anni di Giorgio Moroder, l’italiano che inventò la disco

Gli ottant’anni di Giorgio Moroder, l’italiano che inventò la disco

Compositore, produttore discografico e dj più tra i più geniali e influenti della scena contemporanea, capace a metà anni ’70 di cambiare il modo di produrre e ascoltare musica. Le sue numerose hit e le colonne sonore gli hanno consentito di aggiudicarsi tre premi Oscar

giorgio moroder 80 anni disco music
 

Uno degli artisti più innovativi in assoluto nel campo della musica elettronica e pioniere in Italia e nel mondo di un genere che ha fatto epoca, la disco music, Giorgio Moroder domani compie 80 anni. Compositore, produttore discografico e dj più tra i più geniali e influenti della scena contemporanea, capace a metà anni ’70 di cambiare il modo di produrre e ascoltare musica, è celebre soprattutto per l’uso del sintetizzatore, le numerose hit e le colonne sonore che gli hanno consentito di aggiudicarsi tre premi Oscar.

Nato in territorio ladino, a Ortisei, comune della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, il 26 aprile 1940, in una famiglia della media borghesia, Giovanni Giorgio Moroder iniziò la sua esperienza nel mondo della musica imparando a suonare la chitarra da adolescente e poi girando l’Europa. “Avevo 15 anni quando ho sentito un pezzo che si chiamava ‘Diana’. Mi piaceva tanto che ho cominciato a suonare la chitarra e dal quel giorno sono diventato musicista per colpa di Paul Anka”, ha raccontato lo stesso Moroder. 

Si stabilì a Berlino dove iniziò a lavorare come fonico e produttore di alcuni successi ‘schlager’ (genere di musica popolare diffuso in Europa centrale), poi nel 1968 iniziò la sua attività come cantante di musica leggera incidendo vari 45 giri. Negli anni ’70 si trasferì a Monaco e per Moroder cominciarono anche importanti collaborazioni, come quella con il produttore e paroliere inglese Pete Bellotte, che diede vita all’album ‘Son of My Father’, nel 1972.

giorgio moroder 80 anni disco music

La svolta per il successo arrivò nel 1975 con il singolo ‘Love to Love You Baby’ interpretato da Donna Summer e firmato con Bellotte che sancì la nascita della disco music. Il brano univa la straordinaria voce soul dell’interprete e un ritmo cadenzato e incalzate: fu la prima hit di Donna Summer e nei primi mesi del 1976 raggiunse il secondo posto nella classifica americana. Iniziò così uno straordinario sodalizio artistico con la cantante e il vero punto di partenza della carriera di Moroder, impegnato a rivoluzionare le cifre stilistiche della musica popolare.

“Volevamo fare un album con dei suoni del futuro. E io ho pensato: l’unica maniera sarebbe usare il sintetizzatore, il basso, la batteria, Hi-hat, snare. Poi è venuta Donna Summer e ha cantato”, ha spiegato Moroder. Tecnologia e musica sono le due passioni che il compositore ha coltivato negli anni arrivando a creare il suo genere unico. Sempre attento ai nuovi suoni, già a inizio carriera Moroder aveva avuto a che fare con le sperimentazioni. è a partire da ‘Son of My Father’ che utilizza il synthesizer.

Il primo brano tutto al sintetizzatore è invece ‘I Feel Love’ del 1977 di Donna Summer, altro mix di sensualità e sonorità tecnologiche, ancora oggi considerato tra i più influenti di sempre per lo sviluppo della musica da discoteca. “Ho sentito il suono del futuro”, esclamò Brian Eno a David Bowie nello studio di registrazione Hansa Tonstudio a Berlino. Ancora nel 1977 Moroder fu produttore di successi della disco elettronica per artisti come Roberta Kelly, The Three Degrees, gli Sparks, e pubblicò uno dei suoi singoli più noti: ‘From Here to Eternity’.

giorgio moroder 80 anni disco music

Le musiche del compositore italiano, protagonista di una rivoluzione forse seconda solo all’avvento del rock and roll, incantarono anche il mondo del cinema, e accompagnarono pellicole diventate cult. In realtà, come raccontato da lui stesso, Moroder non era molto interessato alla musica per le colonne sonore, fino a quando nel 1978 il regista Alan Parker non gli chiese se fosse disponibile a realizzare un pezzo per la colonna sonora di ‘Fuga di mezzanotte’ (‘Midnight Express’), sulla scia di ‘I Feel Lovè. “Gli serviva un pezzo su quel genere lì, per una scena all’inizio del film dove il ragazzo scappa, qualcosa che dava il senso della velocità”.

Prima colonna sonora e subito un Oscar, un momento che il musicista definirà “il più emozionante di tutta la mia vita musicale”. “Sono riuscito a entrare nel mondo del cinema – ha ricordato nel 2019 – che è difficilissimo, perchè i compositori del cinema vengono tutti dalla musica classica, io invece venivo dal pop. Mi danno l’Oscar ed è una cosa incredibile”.

Dopo ‘Midnight Express’ Moroder lavorò alle musiche di pellicole di culto come ‘Flashdance’, ‘Top Gun’, ‘American Gigolò’ (con la hit ‘Call Mè è interpretata da Blondie), ‘Il bacio della pantera’ (‘Cat People’ interpretata da David Bowie), ‘Scarface’, ‘Over the Top’. Conquistò la seconda prestigiosa statuetta per la miglior canzone nel 1984, grazie a ‘Flashdance… What a Feeling’ per ‘Flashdance, mentre la terza arrivò nel 1987 con ‘Take My Breath Away’ per ‘Top Gun’.

Nel 1984 lavorò alla colonna sonora della versione colorata del film ‘Metropolis’, capolavoro muto del 1927 di Fritz Lang restaurato e riedito con musica rock (‘Giorgio Moroder presents Metropolis’), che comprendeva anche la canzone ‘Love Kills’ interpretata da Freddie Mercury. Negli anni Moroder non ha smesso di essere un riferimento artistico, un simbolo di talento e genio creativo. Nella lunga carriera ha collaborato tra gli altri con Barbra Streisand, Britney Spears, Chaka Khan, Janet Jackson, Kylie Minogue, Nina Hagen, Sia, Coldplay. Celebre anche la collaborazione con i Daft Punk per il loro album ‘Random Access Memories’ uscito nel 2013.

Moroder ha partecipato alla terza traccia dal titolo ‘Giorgio by Moroder‘ raccontando parte della sua vita, con la frase ‘My name is Giovanni Giorgio, but everybody calls me Giorgio’ che è diventata un tormentone. Malgrado la fama internazionale e un’esistenza condotta prevalentemente all’estero, è sempre rimasto forte il legame del musicista di Ortisei con l’Italia.

Nel 2005 Moroder è stato nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e nel 2010 gli è stato conferito il Grande Ordine al Merito della Provincia autonoma di Bolzano. Nel 2016 ha tenuto un Dj set nel suo paese natale, Ortisei, donando al museo locale anche i 13 dischi di platino conquistati per ‘Flashdance’. Nel 2019, inoltre, ha fissato in Italia tre tappe del sui primo tour della carriera.  

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