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Ithaka- luna in cielo e rose in terra di Federica Baglivo

Ithaka, un appassionante romanzo drammatico nato dalla penna talentuosa di Federica Baglivo, la scrittrice di origine pugliese ha magistralmente amalgamato concetti finissimi legati al senso della vita e della morte, della poesia e dell’arte in genere, della diversità di popoli e della cultura nell’accezione più ampia del termine. Una molteplicità di altri temi affioreranno nel viaggio che la protagonista, una giovane ventenne greca, intraprende alla ricerca di sé. Un viaggio fisico ma anche personale, introspettivo, volto alla ricerca del proprio passato.

Ithaka è il nome del personaggio principale, un nome dalla saporosità omerica, tant’è che la stessa protagonista rivolgendosi a Omero scrive: “Io infatti mi chiamo Ithaka, come la patria del tuo Odisseo”. Nome di battesimo scelto dal padre, cultore della letteratura greca al quale è piaciuto chiamare la figlia come qualcosa di sempre agognato e per molti irraggiungibile: “Vedi, Ithaka, luce dei miei occhi? La rosa è il più bel fiore di tutti, ma a volerla cogliere troppo in fretta si rischia sempre di farsi male. Le cose belle esigono pazienza e, per ottenerle, bisogna avere il coraggio di affrontare le spine. Solo chi ha coraggio vince, ricordatelo. Per questo papà ha voluto chiamarti Ithaka: perché il tuo Ulisse abbia l’ardore di affrontare tempeste e ciclopi per raggiungerti, perché tu sei una cosa bella”.

La storia è ambientata tra gli anni ’40 e ’60 del Novecento e si snoda tra la Grecia e la Germania, due nazioni differenti, o forse la differenza sta nel punto di angolazione del giudizio personale?

Testo di quarta: Ithaka ha venti anni, vive su un’isoletta greca sperduta in mezzo al mare a metà degli anni sessanta e porta lo stesso nome della patria di Ulisse, che l’eroe omerico sognò di raggiungere per una vita intera.
Ithaka ha passato l’infanzia con suo padre ma una malattia che ha colpito il suo cuore, glielo ha strappato all’età di dieci anni. Le rimangono di lui il fermaglio a forma di rosa bianca con cui le legava la treccia e due misteriose poesie, una delle quali dedicata alla sua vera patria, la Baviera, da cui egli è fuggito anni addietro senza che nessuno ne sappia il motivo preciso.
Ithaka, spinta dalla voglia di sapere e di capire, intraprende un viaggio alla volta della Germania. Si ritroverà nell’apparentemente tranquilla cittadina di Kreuzbach. Ma l’apparenza inganna, infatti, tra le casette con giardino e sotto il cielo azzurro si nascondono in realtà inquietanti segreti e conti in sospeso. La vita che stenta a ripartire, le ferite aperte, i rimandi della guerra, una comunità ebraica chiusa, una politica ristagnante, un gruppo di neonazisti che pratica violenze incontrastate.
Una luce nel buio: Ithaka conosce un gruppo di ragazzi animati da un autentico desiderio di cambiare le cose. Al loro fianco Ithaka ricostruirà i tasselli di un passato che da anni sembra attenderla nei luoghi, nella gente e nelle parole.

Uno stile narrativo semplice senza orpelli a sciupare l’eleganza chiara dell’introspezione psicologica dei personaggi. Una penna di talento che spiazza per profondità e liricità, Federica Baglivo in questo suo romanzo ha saputo sfoderare tutti i suoi talenti, infondo non è un caso che “Ithaka” è stato selezionato tra le migliori opere del “Premio Letterario Internazionale Dario Abate Editore“.

Segnalazione a cura di F.Moretti

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