Principale Attualità “Carcere per chi aggredisce i pubblici ufficiali”

“Carcere per chi aggredisce i pubblici ufficiali”

Aggredito da tre ragazzi nel foggiano: Siulp, ennesima violenza gratuita su personale in uniforme ripropone urgenza reato specifico per punire chi aggredisce lo stato.

L’emergenza sanitaria determinata dal contagio da coronavirus non è ancora terminata ed ecco che la consuetudine di aggredire chi rappresenta lo Stato, forti dell’assoluta certezza di totale impunità, si ripresenta in tutta la sua drammatica attualità.

Le immagini che l’emergenza sanitaria ci ha consegnato durante il lockdown e che vedeva i poliziotti accolti e celebrati come gli eroi che ci tutelavano sembrano ormai appartenere, dopo l’ennesima violenta aggressione consumata a San Severo (FG), ad un lontano passato riproponendoci la drammatica attualità in cui, inusitatamente e senza nessuna apparente giustificata ragione, la violenza contro chi rappresenta lo Stato ritorna ad essere normalità nelle strade del nostro Paese.

Aggressione a Piacenza

Ecco perché esprimiamo solidarietà e vicinanza all’Ispettore barbaramente e ingiustificatamente aggredito nel foggiano, augurandogli una pronta e definitiva guarigione, e contestualmente un plauso ai colleghi intervenuti che hanno identificato ed arrestato due dei tre autori della feroce aggressione.

Due perché il terzo, purtroppo, è un minorenne e pertanto ha potuto godere delle tutele di legge che hanno consentito solo di denunciarlo a piede libero.

Un fatto che inorridisce, per le modalità e per chi vi ha partecipato ma che ripropone con forza quello che il SIULP sta rivendicando da ormai qualche anno, ovvero un reato specifico che renda obbligatorio il carcere per chi aggredisce chi esercita pubbliche funzioni (appartenenti alle Forze di polizia, magistrati ecc.) o quelle di pubblica utilità (medici, autisti dei pullman o dei taxi ecc.) e che oggi, dopo questa ennesima violenta aggressione, si ripropone con drammatica urgenza.

Così Felice ROMANOSegretario Generale del SIULP in una nota che commenta l’aggressione dell’Ispettore di polizia avvenuta nel foggiano.

Il livello di civiltà di uno stato democratico, sottolinea Romano, si misura dalla sua capacità di garantire la sicurezza nella libertà, due facce della stessa medaglia che sono inscindibili ma che deve considerare, nel bilanciamento dei valori, la libertà come un valore assoluto, mentre la sicurezza come il metro con cui i cittadini possono misurare il livello di democrazia che lo stato è in grado di garantire.

Carabinieri del Battaglione in servizio a Roma

Ecco perché, come opportunamente ribadito dal Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, in occasione dell’aggressione perpetrata ingiustificatamente a Napoli ai danni di poliziotti durante una manifestazione, è necessario condannare senza se e senza ma ogni forma di violenza gratuita, a maggior ragione quando la violenza è perpetrata nei confronti di chi rappresenta e serve lo Stato per garantire la sicurezza dei cittadini e della collettività in ogni sua forma; da quella della salute, a quella della mobilità o dell’ordine pubblico.

Per questo motivo facciamo appello al governo perché predisponga una norma che preveda il carcere, anche se solo per poco tempo, per chiunque aggredisca lo Stato e chi lo rappresenta.

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