Principale Ambiente, Natura & Salute Economia circolare: quali sono i vantaggi?

Economia circolare: quali sono i vantaggi?

di Gabriele Proto

Se c’è una cosa che potremmo fare al termine del lockdown è approfittare delle macerie scaturite dalla pandemia da Coronavirus per intraprendere la strada di un modello di sviluppo eco-sostenibile.

L’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) ha realizzato un’indagine a riguardo.Grazie al contributo di oltre 600 esperti, ha valutato gli effetti della crisi derivante dalla diffusione del Covid-19 ed ha proposto azioni per stimolare la ripresa facendo esplicito riferimento all’economia circolare.

Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di economia circolare? E quali sono i suoi vantaggi?

Economia circolare: cosa significa?

Per economia circolare intendiamo un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo, assicurando dunque ecosostenibilità.

Questo sistema economico si basa essenzialmente su due tipologie di flussi di materiali:

  • quelli biologici: che possono essere reintegrati nella biosfera;
  • quelli tecnici: destinati ad essere rivalorizzati e riutilizzati senza essere rilasciati nella biosfera.

Le finalità dell’economia circolare sono quelle di: estendere la vita dei prodotti, produrre beni di lunga durata, investire sulle attività di ricondizionamento e di risparmio energetico ed infine ridurre la produzione di rifiuti.

I vantaggi dell’economia circolare

Oltre a slegare lo sviluppo economico dal consumo di risorse non rinnovabili attraverso modelli di business basati sull’utilizzo di risorse riciclabili ci sono altri aspetti positivi alla base dell’economia circolare.

I benefici non riconducibili strettamente alla sfera ambientale sono essenzialmente due:

  • nuovi posti di lavoro grazie all’industria del riciclo e allo sviluppo dei settori legati alla produzione di servizi. Si contano circa 700 mila posti di lavoro addizionali tra gestione dei rifiuti, recupero di materiali e altre attività accessorie;
  • una nuova composizione del commercio con riduzione dell’export di materie prime;

L’avvento dell’economia circolare potrebbe rappresentare per l’Unione Europea l’occasione di un nuovo protagonismo a livello globale e di una indipendenza dalle importazioni di materie prime provenienti da Paesi extra-UE, che normalmente sono soggette a potenziali rischi geopolitici.

L’economia circolare in Italia

Il CESISP (Centro di economia e regolazione dei servizi, dell’industria e del settore pubblico dell’Università di Milano-Bicocca) ha stilato nel 2019 la graduatoria delle città in cui il modello di economia circolare funziona meglio.

Al primo posto si è piazzata Milano, che si conferma città Green grazie al consistente utilizzo e variegata offerta di mezzi pubblici, al noleggio di biciclette, alla diffusione del car sharing e della vendita dei prodotti usati.

Al secondo posto troviamo Firenze che vanta delle ottime politiche di responsabilizzazione del cittadino, il maggior numero di colonnine pro-capite di ricarica per auto elettriche e per cittadini impegnati nel volontariato.

Al terzo posto si colloca Torino, eccellenza italiana per efficienza energetica e qualità dei sistemi di depurazione.

Sono i decisori locali, regionali e statali che nei prossimi mesi dovranno promuovere un impianto normativo efficace che possa fare tesoro delle opportunità di cambiamento e innovazione derivanti dallo shock pandemico, consentendo il riposizionamento dell’Italia nella cabina di regia dello sviluppo sostenibile globale.

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