I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno eseguito 3 misure cautelari (due in carcere e uno ai domiciliari) e sequestri preventivi, sia in forma diretta che per equivalente, per circa 7 milioni di euro nei confronti di 4 soggetti, facenti parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di bancarotta fraudolenta e fiscali.
I nomi
Si tratta di Ciro Tricarico e Pasquale Tricarico (in carcere), Fabrizio Tricarico (ai domiciliari). Indagata a piede libero Carmen Rosano.Le misure cautelari sono state disposte dal gip del Tribunale di Paola Rosamaria Mesiti, nell’ambito delle indagini dirette da questa Procura della Repubblica nella persona del Procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni e dei sostituti Mariafrancesca Cerchiara e Rossana Esposito. L’attività ha consentito di far luce sulle dinamiche che hanno portato al fallimento, nei mesi di luglio 2018 e settembre 2019, dell’Istituto Ninetta Rosano S.r.l. e della Casa di Cura Tricarico Rosano S.r.l. attraverso le quali era stata nel tempo gestita l’omonima casa di cura privata operante nel Tirreno cosentino.
Grave danno all’erario
Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Cosenza, hanno disvelato l’esistenza di un’associazione per delinquere, costituita da 4 persone legate da vincoli di parentela, i quali, per il tramite di sistematiche operazioni distrattive, hanno determinato un progressivo ma inarrestabile depauperamento dell’attivo patrimoniale delle società, con grave danno per l’Erario nonché per i creditori sociali.
Artifici contabili
In particolare, le indagini hanno consentito di smascherare gli artifici contabili e societari posti in essere dagli associati per assicurarsi la gestione della Casa di Cura nonostante un’esposizione debitoria complessiva superiore ai 100 milioni di euro. Nel dettaglio, sono state ricostruite, anche grazie alla collaborazione dell’Unità di Informazione Finanziaria istituita presso la Banca d’Italia, plurime condotte distrattive perpetrate mediante contratti di affitto di ramo d’azienda simulati, cui non conseguiva il pagamento dei relativi canoni, copiose uscite di denaro dalle casse delle società per finalità estranee all’attività d’impresa, tra cui sono annoverati anche bonifici verso società estere, nella piena disponibilità degli odierni indagati, ed utilizzati anche per il pagamento di canoni di noleggio di imbarcazioni di lusso.
Distrazioni di cassa milionarie
L’asservimento delle società deputate alla gestione della Clinica al soddisfacimento degli interessi personali dei componenti il sodalizio, è stato reso evidente anche dal pagamento di compensi, distrazioni dalla cassa contante, pagamenti di spese personali, prelevamento di assegni, per un ammontare complessivo pari a circa 7 milioni di euro.
Omissioni fiscali
È stata, inoltre, accertata da parte di 2 indagati la commissioni di reati fiscali in conseguenza dell’omessa presentazione delle prescritte dichiarazioni dei redditi. Parallelamente il gip del Tribunale di Paola ha emesso un Decreto di sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, per un ammontare di circa 7 milioni di euro, cui è stata data esecuzione dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Cosenza.
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