Egr. Direttore,
ci sono molti cittadini nel nostro paese che guardano al passato riscoprendo memorie, tradizioni, modi di vivere che per qualche momento si immergono in un’atmosfera di nostalgia e quasi di sicurezze, accompagnate talvolta da rimpianti e da penosi confronti con il presente del tipo “si stava meglio una volta” con i politici della prima Repubblica e non oggi con questi nuovi politici.
Poi ci sono tanti cittadini che riflettono sullo stato attuale della nostra società, sulla sua crescita o sul suo calo demografico, sulla mutazione dei sistemi produttivi ed economici, sulla fisionomia del quadro occupazionale, sul rapporto tra generazioni, sulla povertà e sulle possibili prospettive, rimedi e soluzioni.
C’è, poi, chi si interroga riusciremo a superare questo periodo nero in Italia dopo la pandemia con questa classe politica? Molti sondaggi dicono che vivremo in una comunità di famiglie sempre più povere con molti anziani; cioè di un’Italia di migliaia di vecchi e pochi giovani senza lavoro. Dunque per forza di cose avremo una Nazione di disoccupati.
In questo periodo di crisi economica ma anche politica, che continua a fare macerie, rovine e distruzioni; come si devono attrezzare i cittadini che vivono nella povertà, nella miseria, nell’indigenza e nel bisogno? A quali politici devono credere e fidarsi in questo marasma e sfacelo politico in Italia?
Cav. Antonio Guarnieri