Nell’ultimo periodo ci sono state delle interazioni tra Tribunale di Taranto e la condizione dei lavoratori.
In particolare si sono aperte delle dispute circa il passaggio da Ilva ad ArcelorMittal che va ad annullare la posizione in graduatoria dell’operaio e ciò ha portato l’esclusione di circa 2000 lavoratori.
Dal 29 maggio 2020 è stato sancito il diritto del lavoratore escluso all’assunzione e al pagamento. Arcelor fu “condannata” già lo scorso 22 marzo, quando Lorenzo De Napoli accolse i problemi emersi durante un’assemblea sindacale, considerando questo comportamento come antisindacale e ritenne, inoltre, l’ex Ilva come l’unica responsabile di aver assunto dei lavoratori dello stabilimento siderurgico in maniera non chiara e trasparente e secondo l’Usb quelle graduatorie non fecero altro che confermare l’anomalia nel selezionare il personale.
La situazione lavorativa è andata via via peggiorando, soprattutto a seguito dell’emergenza covid19 e i problemi dei lavoratori non sono riconducibili solo alla situazione “Mittal” .
Secondo molte fonte il 10 agosto Taranto potrebbe essere teatro di sciopero dei lavoratori sanitari dell’Asl poiché non hanno ottenuto nessun riconoscimento economico post-covid.
Nei sindacati si parla di cattiva organizzazione e promozione di ciò che “funziona” e Stefano Rossi, direttore generale dell’Asl, ne parla con dispiacere per ciò che emerso tra le istituzioni sindacali.
Questi disagi generali in ambito lavorativo rientrano nelle statistiche dell’Ocse che ha definito l’Italia come uno dei paesi più colpiti in ambito occupazionale.
Si calcola che il 30% circa delle ore totali del lavoro è calato nei primi tre mesi di emergenza e da Marzo fin’ora vi è il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato e dal congelamento delle assunzioni.
I più colpiti rimangono coloro che ricevono un salario piuttosto basso, tra cui giovani e donne, mentre gli uomini che hanno un salario superiore sono riusciti a recuperare il lavoro anche dalla propria casa.
Albachiara Martino