Principale Attualità & Cronaca Saldi: Confesercenti, vendite di fine stagione piu’ convenienti

Saldi: Confesercenti, vendite di fine stagione piu’ convenienti

Saldi: confesercenti, vendite di fine stagione piu’ convenienti e lunghe di sempre per superare le difficolta’, 27mila negozi di moda a rischio chiusura nel 2020

Sconti partiti già da maggio, tra promozioni e vendite di fine stagione quest’anno oltre 120 giorni ‘a saldo continuo’.

La crisi innescata dalla pandemia travolge il commercio moda. E se la tendenza negativa rilevata fino ad oggi non si dovesse invertire, circa 27mila negozi di abbigliamento e calzature rischiano di chiudere entro l’anno.

A lanciare l’allarme è Confesercenti, con una stima basata sul crollo di aperture di nuove attività – nella moda calate del 70% nei primi sei mesi dell’anno – e degli elevati rischi di chiusura rilevati dall’Istat, che coinvolgono un terzo delle imprese. Una tendenza negativa che insiste su un settore già debilitato: dal 2015 al 2019 le consistenze si sono già ridotte del 6%, per un saldo di 8mila e 400 imprese in meno.

Le sofferenze del settore sono state acuite dal lockdown. Nei primi cinque mesi dell’anno le vendite sono crollate del -36% sullo stesso periodo del 2019, con picchi negativi di oltre -83% (-89% per le calzature) in aprile, quando solo i negozi online e per bambini erano attivi. Si palesa la perdita di un’intera stagione primavera-estate e si verificano anche forti accumuli di scorte. Se non si interviene per sostenere il settore, falcidiato dalla crisi, a fine anno mancheranno all’appello oltre 22mila imprese del commercio di abbigliamento e quasi 5mila di calzature.

Una tendenza negativa che i negozi hanno cercato di invertire mettendo in campo il periodo di sconti più lungo di sempre: le promozioni sono partite ben prima della data ufficiale di avvio dei saldi del primo agosto. Con la ripartenza delle attività il 18 maggio scorso, infatti, la stragrande maggioranza dei negozi ha introdotto promozioni e offerte speciali. Se si considerano anche le vendite di fine stagione, anticipate in molte regioni e in partenza il primo agosto nel resto d’Italia, si tratta di oltre 120 giorni ‘a saldo continuo’.

La speranza dei commercianti è di ridurre le perdite di una prima parte dell’anno disastrosa, a causa del lockdown e in parte anche per il travaso forzato degli acquisti sui canali online. Ma non ha giovato nemmeno la mancanza di chiarezza”, spiega Fabio Tinti, Presidente nazionale di Fismo, la categoria delle imprese moda Confesercenti. “Sui saldi è successo di tutto: prima l’accordo fra le Regioni ha posticipato la data di avvio dei saldi, inizialmente prevista per il primo weekend di luglio; poi l’accordo è stato disatteso dalle stesse Regioni. Nel frattempo, promozioni nella stragrande maggioranza dei negozi. Ma gli sconti, adesso, diventeranno più sostanziosi: le percentuali aumenteranno ancora e la necessità di fare cassa, visti gli andamenti del primo semestre, spingerà gli imprenditori al saldo più scontato della storia. Un’occasione anche per i consumatori, a cui ci appelliamo: comprate nei negozi, sono gli affari più convenienti di sempre. Fondamentale – conclude – sarà anche il sostegno al settore da parte del governo. A partire dai benefici fiscali previsti per le rimanenze di magazzino di prodotti caratterizzati da un’alta stagionalità: un provvedimento che non deve limitarsi all’industria, ma essere esteso a tutta la filiera della moda, negozi inclusi”.

Roma, 30 luglio 2020

Tav.1 Numero imprese Abbigliamento e Calzature, 2015-2020

2015 2016 2017 2018 2019 2020* 2020 su 2019*
Articoli di abbigliamento 118.813 117.844 117.029 115.274 112.781 90.225 -22.556
Calzature e articoli in pelle 26.207 25.656 25.235 24.688 23.800 19.040 -4.760
Totale Moda 145.020 143.500 142.264 139.962 136.581 109.265 -27.316

Fonte: Osservatorio del Commercio MISE *Stime Ufficio Economico Confesercenti

Tav.2 Variazione vendite, 2020 su 2019

gen feb mar apr mag Media

gen-mag

vendite al dettaglio non alimentari 1,0% 3,9% -37,9% -52,2% -20,4% -20%
abbigliamento 0,9% 2,9% -61,3% -83,5% -38,1% -36%
calzature 1,9% 2,7% -60,2% -89,4% -34,8% -36%

Fonte: Istat

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