Principale Politica Puglia, Conte si appella a opposizioni. Centrodestra: Dl grave

Puglia, Conte si appella a opposizioni. Centrodestra: Dl grave

foto IPP/zumapress roma 04-03-2020 conferenza stampa consiglio dei ministri dopo la decisione della chiusura in tutta italia di scuole e di università per l'emergenza coronavirus nella foto giuseppe conte presidente consiglio WARNING AVAILABLE ONLY FOR ITALIAN MARKET

Puglia, Conte si appella a opposizioni. Centrodestra: Dl grave

Il premier: “Conversione sia unanime”. La replica: ‘Ingerenza’

ROMA – Giuseppe Conte chiede a maggioranza e opposizioni di convertire all’unanimità il decreto che impone la doppia preferenza di genere alle elezioni regionali pugliesi. Ma il centrodestra risponde con una nota congiunta dei tre leader per denunciare il “precedente pericoloso” costituito dal decreto come “ingerenza politico-elettorale” e addirittura “incidente istituzionale finalizzato a far saltare le elezioni”, chiedendo che il Quirinale “vigili”.

In un intervento su Facebook, il presidente del Consiglio afferma: “Oggi abbiamo scritto una nuova pagina nella storia italiana dei diritti politici e, in particolare, dei diritti delle donne. Per la prima volta il Governo è intervenuto per adottare un decreto-legge che introduce nella legislazione della Regione Puglia il vincolo della doppia preferenza, offrendo a tutti gli elettori pugliesi la garanzia di poter scegliere, in occasione della prossima competizione elettorale, tra candidati di sesso diverso. Per il Governo l’empowerment femminile è un imperativo morale, politico e giuridico. Non siamo disposti a consentire ulteriori discriminazioni a carico delle donne. Questo vale anche per le altre Regioni che ancora non hanno adeguato i rispettivi sistemi elettorali al principio di parità di genere”.

Da qui “l’appello a tutte le forze parlamentari, senza distinzioni tra maggioranza e opposizioni: sarebbe davvero un bel segnale che il decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri riunito in seduta straordinaria fosse convertito in legge all’unanimità dal Senato e dalla Camera dei Deputati”.

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