Tanto tuonò che piovve. E già, così si può sintetizzare l’incontro avvenuto ieri pomeriggio tra Matteo Scala e Vincenzo Vivarini, un incontro atteso da qualche giorno e che, per una serie di motivi imprecisabili, è stato rinviato di giorno in giorno.
Ora non rimane che decidere se le condizioni poste dall’allenatore collimino con le volontà della società, e su questo la proprietà si prenderà qualche giorno di tempo per valutarne la fattibilità o meno. Vivarini, almeno, potrà partire serenamente in vacanza.
Ad ogni modo, così come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, l’incontro de visu è stato solo un pro forma in quanto i due si sono sentiti al telefono pressoché giornalmente al pari del presidente De Laurentiis che non ha fatto mancare mai il suo “fiato” sia a Scala che a Vivarini.
Diciamo che l’incontro di ieri ha voluto solo mettere nero su bianco ogni elemento base per la costruzione della squadra. E di tutto ciò Scala ne darà conto al Presidente la prossima settimana in quanto nel prossimo weekend la famiglia romana-napoletana sarà impegnata con la sfida del Napoli col Barcellona. Ci sarà, dunque, tempo e modo per riflettere sulle condizioni dettate dal tecnico abruzzese.
Per l’Amministratore Unico del Bari è priorità ripartire da Vivarini sia per la stima incondizionata che nutre verso lui sia come uomo che come neoprofessionista, sia perché, numeri alla mano, ha fatto bene, ma anche, e soprattutto, perché, al pari della squadra, ha sofferto molto il lockdown periodo nel quale ha comunque tenuto alta l’asticella coi suoi giocatori, un doppio ruolo sia da allenatore che da psicologo. Pertanto, prima di prendere decisioni, De Laurentiis vorrà prendere in considerazione dapprima le richieste del tecnico che, ormai, ha conosciuto l’ambiente barese e che sa molto bene ciò che lo aspetta, infatti una mancata promozione in B, un pareggio mal digerito, potrebbero costargli caro perché mai come quest’anno la tifoseria guarda solo ad un obiettivo senza pensare minimamente agli avversari che si preannunciano difficili, almeno alcuni. E la sfida, a lui, non lo terrorizza. Egli, infatti, è pronto a ricominciare sbagliando poco e nulla. Un gesto di responsabilità fuori dal comune che vedrà il gruppo seguire le sue disposizioni che renderebbe omogeneo il gruppo durante il ritiro che, a proposito, sembra si terrà in Abruzzo.
E sempre la Gazzetta del Mezzogiorno parla di cinque i giocatori da innestare: a centrocampo dove occorrono uomini di valore capaci di dettare i tempi di gioco con verticalizzazioni, con qualche mezzala dotata di intensità e di corsa e capace di gestire il pallone con autorità, tutte caratteristiche che sia Maita che Hamlili hanno affrontato con diligenza tattica. Poi dovrebbe essere della rosa un trequartista: si parla sempre di Ninkovic, obiettivo proibito di Vivarini, un ruolo delicato capace di far la differenza e di finalizzare il gioco. Quindi occorrerebbero almeno due attaccanti di qualità e di esperienza capaci di alternarsi con il prossimo trentaseienne Antenucci e con Simeri che, lo ricordiamo, dovrà smaltire la brutta distorsione alla caviglia.
Ogni decisioni, dunque, verrà presa dalla società di concerto con tutta la dirigenza barese insieme a quella del Napoli. Secondo il quotidiano barese, occorrerà valutare il budget e capire se lo stesso possa accontentare la lista della spesa dell’allenatore abruzzese in quanto la priorità è iniziare con la massima collaborazione e con una rosa la più completa possibile. Per questo la società si è presa qualche giorno per decidere. E laddove non sarà possibile, si valuteranno gli altri profili di cui abbiamo parlato, vale a dire quelli di Auteri, Baroni e Tesser.
In questi giorni si valuteranno la sede del ritiro, le amichevoli da effettuare e la sede degli allenamenti una volta tornati a Bari, sede che potrebbe essere il terreno del centro sportivo della Guardia di Finanza così da far completare i lavori al terreno dell’antistadio.
Massimo Longo