E’ fuori dubbio che la società del Bari, in questo silenzioso periodo, non starà con le mani in mano. Sicuramente starà lavorando sottotraccia per cercare di formare il nuovo assetto tecnico. Anche se tutto sembra fermo, immobile, prima del 10 agosto – ovvero il giorno dopo di Barcellona Napoli – non si saprà ufficialmente nulla. In particolare se Scala verrà confermato DS e se Vivarini sarà confermato allenatore del Bari, oppure se si sceglierà diversamente.
A naso, la società, nella persona del suo Presidente De Laurentiis, dovrebbe lasciare le cose così come stanno anche per la stima che nutre verso i due personaggi, anteponendo la continuità alla risoluzione che, come è noto, non apporta quasi mai nulla di buono (lo dice anche la storia) se non tempi lunghi per assemblarsi e per trovare la quadra. Ma, sia chiaro, si potrebbe anche decidere per un maquillage. Purtroppo nulla trapela da Via Torrebella.
Intanto anche il Trapani, ieri, è ufficialmente retrocesso in serie C, e la squadra siciliana andrà ad infoltire la già cospicua e pericolosa schiera di squadre che lotteranno per la serie B. La Gazzetta del Mezzogiorno ne fa un’analisi completa: ci saranno il neo promosso Palermo a cui non basterà l’obiettivo di salvarsi, lo stesso Trapani, la Juve Stabia retrocessa coi siciliani, il Catania, l’Avellino, il Monopoli, il Catanzaro, l’evergreen, temibile, Turris, la Virtus Francavilla che vorrà ripetersi possibilmente ottenendo qualcosa dei playoff che, ormai, centra ogni stagione dal momento che si tratta di una squadra rodata della categoria, senza dimenticare il Foggia che potrebbe essere ripescato ai danni del Bitonto che, a sua volta, attende la sentenza sulla gara con il Picerno, il Potenza e la solita outsider. Ed infine, eventualmente, il Pescara se dovesse perdere i playout contro il Perugia. Insomma una griglia di tutto rispetto attende il Bari che, se vuol veramente centrare l’obiettivo della promozione, non dovrà sbagliare, in sede di mercato, pressoché nulla.
Inutile, poi, sperare in un ripescaggio in quanto avrebbero la priorità le quattro retrocesse dalla B alla C, e, dunque, una riammissione in cadetteria appare decisamente improbabile, pertanto sarebbe meglio concentrarsi sul nuovo torneo di serie C.
Occorrerà, stavolta, una vera corazzata diversa da quella sbandierata la scorsa stagione che, di fatto, ha fallito l’obiettivo nonostante i lusinghieri numeri ottenuti ed il secondo posto. Ci vorrà un ulteriore investimento stavolta molto più cospicuo dello scorso anno. Si spera che il Presidente possa affrontarlo senza indugi anche perché la piazza barese già mormora sia per la antipatica sinergia col Napoli, sia per la mancata promozione, e pretende un immediato ritorno in serie B in autonomia. Del resto, la famiglia romana non getta i soldi a vanvera. Essa vuole rientrare al più presto dagli investimenti fin qui fatti, cosa che potrebbe accadere solo con le promozioni in categorie superiori.
Massimo Longo