di Luigi Benigno
Dopo circa sei mesi di convivenza con il covid-19 stiamo imparando a circoscrivere ed a dividere gli spazi vitali. La prepotenza con cui il virus ha conquistato il mondo intero deve indurci ad una riflessione, “ non siamo i padroni del mondo” benché i più evoluti. Finora ci siamo difesi, abbiamo studiato ed cercato di bloccare l’incedere di un microrganismo insidioso che ci ha imposto la sua presenza.
Eppure, pur non essendo stata provata, finora, l’origine artificiale del virus, il successo da esso ottenuto finora è stata la conquista del mondo intero in pochi mesi; non più con uomini e mezzi il mondo può essere conquistato da un nemico invisibile in grado di sconvolgere gli assetti democratici, le dittature, i regimi utilizzando una sola strategia, farsi largo con minacce di morte.
Persino le economie più evolute hanno subito danni incalcolabili i cui effetti non si sono ancora manifestati in tutta la loro gravità. Chi potra beneficiare di questa nuova insidia? La lotta per l’affermazione del primato economico ha assunto connotati dall’esito incerto, le due superpotenze Usa e Cina cercano di recuperare il disastro provocato dal virus sfoderando politiche economiche ardite ed eccezionali, in mezzo c’è l’Europa con la sua fragilità, con il mancato compimento di quella unione politica ed economica che, a tratti, ne ha messo in discussione la sua stessa utilità.
Urge una accelerazione di quella politica comune che ha ispirato la creazione dell’europa unita. Come in tutte le sventure questa può rappresentare un’opportunità per quella spinta europeista che finora ha mostrato di muoversi lentamente non superando le immancabili diversità tra i Paesi membri.
La governance europea deve fare molto di piu, non solo il soccorso economico ma la creazione di una comunità europea forte e coesa in grado di fronteggiare crisi sanitarie, economiche e di sistema.
La globalizzazione deve essere anche economica e soprattutto bisogna creare i presupposti affinché non si arrivi impreparati alle aggressioni che sempre più frequentemente invidiano sanità ed economie.
L’auspicio è il raggiungimento della consapevolezza che occorre approntare piani preventivi per garantire la sopravvivenza degli abitanti della terra.