Principale Politica  Il referendum

 Il referendum

Si avvicina la data del Referendum consultivo (senza quorum), che propone la “riduzione” dei nostri Parlamentari d’oltre il 36%. Per dovere di cronaca, la consultazione si sarebbe dovuta tenere il 29 marzo scorso. Il Covid-19 è stato decisivo per sancirne il rinvio al 20/21 settembre prossimo. Ancora in piena Pandemia. Ma, almeno questo, non era politicamente prevedibile.

Se il fronte del “Si” dovesse vincere, i Senatori calerebbero da 315 a 200. I Deputati da 630 a 400.  Se la Democrazia ha anche un costo morale, vedremo come decideranno gli italiani. Previsioni, com’è nostro uso, non ne facciamo; ance se in pectore una nostra convinzione l’abbiamo. Certi di non essere i soli. Certo è che il “nuovo” Potere Legislativo avrà notevoli responsabilità politiche da assumere e i problemi d’apparentamento dei partiti resteranno ancora tutti.

Abbiamo, a titolo informativo, esaminato la composizione numerica di Parlamenti in essere in altri Stati UE. Ne riportiamo alcuni esempi. Regno Unito: 650 Membri, Francia 577, Germania 709. Per ora, è il nostro Paese ad avere un Parlamento tanto affollato in rappresentanza di partiti che tendono a replicarsi come il virus di questa problematica pandemia. Del resto, saranno da rivedere i giochi delle alleanze e degli accordi politici che sono in funzione del numero dei consenzienti.

Resta, in ogni caso, la necessità impellente di una sostanziosa modifica della legge elettorale. Tenuto conto che da noi è stata preferita una forte quota maggioritaria con liste bloccate nel proporzionale, non mancheranno, in ogni caso, i problemi d’”apparentamento”. Quelli che già oggi hanno destato tante nostre perplessità. Dopo i risultati referendari, per dovere di cronaca politica, in argomento ritorneremo.

Giorgio Brignola

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.