Intervengo solo perchè il direttore Peragine ha invitato tutti i collaboratori ad intervenire sul REFERENDUM; il sottoscritto come al solito da analista socio politico vuol restare neutrale sulla scelta tra il Si e il NO, ma intende chiarire alcuni equivoci che soprattutto molti propagandisti per il NO vorrebbero far cadere gli elettori quando affermano che votando per il SI potranno perdere la facoltà di scegliersi il Deputato e o il Senatore.
Ebbene sono soltanto favole, in quanto tutti i candidati li scelgono i partiti per metterli in lista. quindi all’ elettore non resta che scegliersi il partito di fiducia e null’ altro; in quanto la nostra Carta Costituzionale afferma tra l’ altro, che ogni deputato e senatore è libero eventualmente di scegliersi un gruppo politico anche diverso da quello di appartenenza iniziale.Quindi in ultima analisi alla luce di ciò che ho affermato, il numero complessivo dei Senatori e Deputati è indifferente se si sceglie un Partito inaffidabile, nel senso che si sa in partenza che è diviso al suo interno.
Per essere ancora più chiaro, faccio il seguente paragone: tutti sapevano in passato che il PD era diviso radicalmente al suo interno, la prova la si trovò quando PRODI fu fatto fuori prima della elezione di MATTARELLA, due personaggi senz’ altro all’ altezza del compito, ma se il primo era di fatto divisivo nel partito , il secondo no! Questa volta a quanto pare toccherebbe alla Lega divisa tra le posizioni tradizionali di ZAIA e quelle nuove ma confuse di SALVINI; ma questo non vuol significare che negli altri Partiti Politici non vi potranno essere in futuro fuoriusciti per aiutare un governo o indebolirlo e gli elettori che avevano posto tutta la la loro fiducia in loro rimarranno delusi.
Non dimentichiamo che fino a quando resteranno le attuali regole che legano i Deputati e Senatori alla durata della legislatura per ottenere benefit vari queste cose si verificheranno sempre.
Mario Marzano
RispondiRispondi a tuttiInoltra
|