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Il fascino del veleno

Editoriale di Daniela Piesco

Il veleno ha un certo fascino,diceva  Agatha Christie, non ha la crudezza del revolver né quella del coltello.
Dal 2003 si ripetono episodi misteriosi contro gli oppositori del governo di Vladimir Putin
Il caso del presunto avvelenamento dell’oppositore Aleksei Navalny, probabilmente con una sostanza aggiunta a una tazza di tè, è solo l’ultimo di una serie di sospetti o provati avvelenamenti di cittadini russi, critici delle autorità, verificatisi in patria e all’estero.
Ma procediamo per gradi.
Navalny, un oppositore del presidente russo Vladimir Putin, ha accusato un malore improvviso su un aereo in Russia, il 20 agosto, ed è stato portato in Germania per essere curato, il 22 agosto.  I medici tedeschi che stanno curando Navalny in un ospedale di Berlino hanno riferito, il 24 agosto, che gli esami indicano la presenza di una sostanza tossica nel suo corpo.
“I risultati clinici indicano avvelenamento con una sostanza del gruppo di inibitori della colinesterasi”, ha riferito l’ospedale in una dichiarazione. “La sostanza specifica coinvolta rimane sconosciuta ed è stata avviata un’ulteriore serie di test completi”, ha aggiunto la struttura. Il governo tedesco ha sottolineato che Navalny sarà sorvegliato durante la sua permanenza in ospedale, a causa delle preoccupazioni relative alla sua sicurezza. “Poiché si può dire con quasi certezza che si è trattato di un avvelenamento, la protezione è necessaria”, ha dichiarato il portavoce della Merkel, Steffen Seibert.
La Russia non ha ancora risposto alle dichiarazioni tedesche.
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione (532 sì, 84 no e 72 astenuti) che condanna fermamente l’avvelenamento di Alexei Navalny.
La risoluzione chiede l’avvio immediato di un’indagine internazionale sul caso e sulle presunte violazioni degli impegni internazionali in materia di armi chimiche della Russia, mentre esorta le autorità di Mosca a cooperare pienamente. E invita gli Stati membri a prendere una posizione chiara, in particolare mettendo rapidamente in atto misure restrittive ambiziose contro la Russia e rafforzando quelle già esistenti. La risoluzione chiede sanzioni che consentano il congelamento dei beni europei di individui corrotti, in linea con i risultati della Alexei Navalny Anti-Corruption Foundation.
La Lega confermadosi filo-russa ha appoggiato Putin votando  no alla risoluzione.Il M5S ed il Pd si sono spaccati: i dem hanno votato a favore insieme a Forza Italia, mentre gli eurodeputati pentastellati si sono astenuti insieme a Fratelli d’Italia.
Veniamo ai precedenti clamorosi .
Serghei Skripal,  il 4 marzo 2018, insieme alla figlia Yulia viene ricoverato privo di sensi a Salisbury, nel Regno Unito.Si tratta di probabile avvelenamento.
Il 14 settembre 2018, l’attivista legato al gruppo di protesta delle Pussy Riot, Piotr Verzilov, viene ricoverato in terapia intensiva a Mosca in gravi condizioni e subito trasferito in un ospedale di Berlino, dove i medici tedeschi sostengono che “molto probabilmente” si tratta di un caso di avvelenamento.
Nel 2015, l’attivista e giornalista Vladimir Kara-Murza, collaboratore dell’ex vice premier assassinato Boris Nemtsov, viene ricoverato d’urgenza in condizioni critiche a Mosca e si sospetta subito l’avvelenamento.
Nel 2006, in un ospedale di Londra dopo una terribile agonia muore Aleksandr Litvinenko, ex agente dell’Fsb, poi diventato apertamente critico del Cremlino e riparato in Gran Bretagna. Litvinenko si sente male dopo aver bevuto con due connazionali del tè contaminato con il polonio-210, una sostanza radioattiva altamente tossica. Un’indagine britannica stabilisce, quasi dieci anni dopo, la responsablità di Mosca, che ha sempre negato il suo coinvolgimento.
E come non citare lei :Anna Politkovskaya.
Nel 2004, più o meno con le stesse modalità con cui è accaduto a Navalny, si sente male in volo dopo aver bevuto del tè .La giornalista d’inchiesta  volava da Mosca a Rostov-sul-Don per recarsi a Beslan, perché le era stato chiesto di mediare nel sequestro della scuola n 1 da parte di terroristi ceceni. La reporter sarà poi uccisa davanti alla sua abitazione nel 2007.
Il 3 luglio 2003, dopo due settimane di un improvviso e graduale deterioramento delle sue condizioni di salute, muore il parlamentare e giornalista investigativo Yuri Shchekochikhin, che si era occupato a lungo di servizi segreti. I medici diagnosticano una non specificata “intossicazione” e le indagini ufficiali stabiliranno “l’assenza di un evento criminale” nella sua morte.
Veniamo a Navalny .
Egli rimane in terapia intensiva ed è in coma farmacologico. Anche se le sue condizioni sono gravi, al momento non è in pericolo di vita. La situazione clinica, tuttavia, è incerta e non è stato possibile escludere effetti a lungo termine, in particolare sul sistema nervoso.
Che dire tolti tutti gli oppositori di mezzo  Putin  istaurera’ una versione moderna delle antiche petizioni allo zar, quando il popolo si rivolgeva direttamente al leader supremo perché soltanto lui poteva raddrizzare torti e sanare ingiustizie.

Daniela Piesco

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