Passata agli almanacchi storici la sfida di Ferrara contro la Spal di mercoledì scorso, il Bari oggi tornava a sentire forte il profumo del campionato il cui primo odore si è sentito nitido a Francavilla Fontana dove ha ben compreso che non sarà per niente facile cercare la promozione diretta. E il Teramo, che come il Bari, è stato eliminato in Coppa da una squadra di serie B (la Reggina), doveva essere il primo banco di prova che avrebbe dovuto dimostrare una prima timida continuità dei risultati, una vaga miglioria del gioco e l’assimilazione, anche se in parte, degli insegnamenti di Auteri. E, se vogliamo, una mezza continuità c’è stata.
La prova contro gli estensi ha messo in evidenza una marcata organizzazione di gioco fatta di passaggi veloci, di buon possesso del pallone, senso della posizione in fase di non possesso e solidità ma ha anche fatto vedere, così come a Francavilla Fontana, che qualcosa in difesa andava registrata. La Spal è arrivata in area barese moltissime volte anche se la difesa ha, bene o male, tenuto, due i gol presi in terra brindisina, insomma c’era da verificare se la difesa avrebbe cambiato marcia, ma i progressi che si dovevano vedere erano anche in tutti i reparti nonostante i confortanti risultati fin qui conseguiti.
Notevoli le difficoltà incontrate dai biancorossi nello sviluppare il gioco nonostante la pressione barese nella trequarti avversaria, le fasce hanno balbettato, Marras, assist del gol a parte, non ha quasi mai saltato l’uomo, D’Ursi si è intrappolato coi difensori avversari senza riuscire a fare nemmeno un cross. A centrocampo molto lavoro, moltissime le palle giocate da Bianco e Maita ma la difficoltà nel concretizzare si è vista netta. Poi ci ha messo del proprio Antenucci che ha sbagliato un gol facile facile.
Frattali in porta, Celiento, Sabbione e Di Cesare al centro della difesa, Corsinelli e Ciofani esterni, Maita e Bianco a centrocampo, Marras, Antenucci e D’Ursi il terzetto d’avanti. Così Auteri ha deciso.
Un primo tempo vivace con capovolgimenti di fronte da una parte e dall’altra, gioco frammentato col Bari che comincia che subito in salita: dopo un minuto, infatti, Bombagi – nessuno lo va ad contrastare – con un tiro da 25 metri sigla il gol del vantaggio. Curiosamente il Teramo ha segnato a Bari, l’ultima volta che ha giocato lo scorso anno, all’ultimo minuto, e ha segnato al primo munto oggi. Corsi e ricorsi storici.
Il Bari tenta di impostare il gioco ma il Teramo non gli dà respiro con marcature asfissianti, sempre primi sui pallone. Gli abruzzesi cercano il fallo per spezzettare il gioco del Bari che, tuttavia, comincia a fare la partita e a creare pericolosità, come nell’occasione che ha Marras, servito da Corsinelli, il quale tira verso il secondo palo ma il pallone finisce fuori di poco. Il segnale è confortante, vuol dire che c’è reazione. Poi un colpo di testa di Antenucci su un pallone volante ricevuto da un lancio di Di Cesare termina con la parata di Lewnandowski. Sugli sviluppi del corner il colpo di testa di Sabbione di pochissimo fuori.
Poi l’occasionissima: un colpo di testa indietro di Diakite verso il portiere smarca Antenucci che, si trova inopinatamente solo davanti alla porta, tira sicuro ma il portiere teramano si getta a valanga negandogli il gol.
Il secondo tempo inizia con l’uscita di Corsinelli, un esterno, per Lollo al suo esordio. Pertanto la difesa passa a quattro con Celiento e Ciofani terzini, Di Cesare e Sabbione centrali, il centrocampo a tre con Lollo, Maita e Bianco, mentre il terzetto davanti è confermato.
Il Bari parte a testa bassa per cercare di raddrizzare il risultato, fa la partita anche se il Teramo non gli dà respiro, ma la pericolosità aumenta, sembra che il gol sia nell’aria. E allora Auteri rinforza l’attacco con Candellone per Bianco. E pertanto si cambia ancora modulo: stavolta si passa all’audace 4-2-4. Ed infatti sul traversone di Marras che riceve magistralmente da Maita un delizioso pallone, Celiento la spinge in gol in mischia. E’ il meritato pareggio del Bari.
Ci prova, poi, D’Ursi dalla distanza cercando l’angolo ma il pallone termina di un soffio fuori.
Incredibile occasione gol sprecata da Marras che si trova il pallone in area ma invece di addomesticarlo per metterlo in rete preferisce una acrobazia facendo terminare il pallone alto sulla trasversa Ha voluto strafare, diciamocelo.
Dentro Semenzato per D’Ursi, e fuori Maita, il migliore in campo, dentro De Risio. Il Bari continua ad attaccare a testa bassa ed il Teramo in maniera ordinata ribatte ogni pallone.
La partita termina qui. Un pareggio giusto per il Bari che, forse, ai punti avrebbe meritato la vittoria, ma si sa che quando non si riesce a vincere, è cosa buona e giusta cercare di non perdere anche perché gli abruzzesi si sono mostrati vivaci e per niente disposti a subire.
E’ bene che ci si abitui alla serie C: non sempre si potrà vincere e non è detto che si possa e si debba bissare la lunga imbattibilità di Vivarni. Il campionato è lungo, la squadra oggi è piaciuta come reazione e, dunque, col mercato che termina domani, non può che migliorare.
Massimo Longo