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E’ un Bari dal gol facile

Foto: SSC Bari

E’ il Bari dei gol. La Gazzetta del Mezzogiorno analizza l’attuale momento positivo relativo ai dieci gol segnati in queste prime quattro giornate di campionato.

Auteri, si sa, predilige il gioco offensivo, non a caso gioca con tre punte fisse tanto che, durante il mercato, ne ha pretese ben sei per, eventualmente, sostituirle, richieste non sempre accettate in altre società dove si avanti con un massimo di quattro attaccanti, invece il Bari ne ha a disposizione ben sei, un numero sufficiente per fargli dormire sonni tranquilli.

E’ ovvio che coi dieci gol segnati il Bari, al momento, è la squadra che è andata più volte a rete con una media di 2,5 gol a partita. Inoltre è un Bari che, almeno in trasferta, batte la “regola del tre” in quanto, tra Francavilla Fontana, Cava de’ Tirreni e Viterbo, è andato a segno, appunto, per ben tre volte, una dimostrazione abbastanza chiara della facilità con la quale la squadra va a segno. Altro libro rispetto allo scorso anno quando, con Cornacchini, dopo quattro incontri, all’attivo ne aveva solo sei, tra l’altro grazie a tre calci di rigore.

Scrive sempre la Gazzetta del Mezzogiorno che lo scorso anno andarono a segno quattro giocatori, Antenucci, D’Ursi, Ferrari e Sabbione, oggi, invece, hanno segnato cinque giocatori, vale a dire Antenucci, D’Ursi, D’Orazio, Celiento e Di Cesare, due attaccanti e tre difensori, tra le altre cose il Bari non ha ancora usufruito di penalty, dunque tutti gol “netti”.

Un altro particolare che emerge è quello del classifica dei marciatori interna: Celiento, un difensore, è al momento appaiato con Antenucci in testa con tre gol effettuati, poi, come scritto, c’è lo stesso Antenucci che ha sempre un rendimento costante e straordinario sia come goleador, sia come giocatore di campo quando fa salire la squadra, sforna assist e porta con se’ gli avversari risultando quasi sempre il migliore in campo, un lavoro, il suo, “sporco” e a volte invisibile, ma assolutamente efficace. Certo, qualche gol è fisiologico che lo sbagli, ci sta. La sua classe continua ad essere superlativa al di là dei suoi 36 anni.

Auteri, nonostante la rassicurante marcia, è convinto che non sia ancora il Bari che vorrebbe avendo, secondo lui, ancora ampi margini di miglioramento. Del resto a sua disposizione ha ritrovato D’Ursi che ha già bissato il suo score dello scorso anno quando, durante tutto il campionato (al netto delle sue mancanze dovute all’infortunio), segnò solo due reti, giocatore che ha ritrovato vitalità e incisività.

Poi c’è Marras che progredisce di gara in gara sfiorando spesso il gol, e sicuramente prima o poi toccherà anche a lui segnare.

Ci vuole ancora del tempo, invece, per Candellone il quale deve trovare la sua forma migliore, mentre Citro e Montalto devono ancora entrare nei meccanismi della squadra, ma a loro esperienza tornerà molto utile nell’economia della squadra.

Infine c’è Simeri che, smaltito l’infortunio alla caviglia, è ancora alle prese con qualche problema muscolare ma molto presto tornerà ad essere disponibile e sappiamo bene quanto possa dare in termini di gol e di gioco, tra l’altro in settimana firmerà il contratto che prevederà il prolungamento della sua avventura a Bari.

Insomma, le premesse per una promozione diretta ci sono tutte. Occorre solo metterle in pratica, ma soprattutto sarebbe cosa buona e giusta, da parte dei tifosi, non alzare l’asticella dell’entusiasmo perché non è ancora “fatta”. Vanno bene l’ottimismo e la contentezza per un gioco finalmente ritrovato dopo anni di mediocrità, ma è bene rimanere coi piedi per terra anche perché ci sono squadre, dietro, che devono recuperare partite e potrebbero raggiungere la squadra biancorossa. Il record di imbattibilità della scorsa stagione deve essere risposto nel cassetto dei ricordi, quest’anno sarà difficile bissarlo. Dunque piedi per terra e si prosegua con l’ottimismo.

Massimo Longo

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